Da oggi circa 60 ragazzi si formeranno all’interno dell’Auditorium di Isernia per dare risposte esaustive ai cittadini in caso di emergenza: ieri l’assessore regionale Andrea Di Lucenti ha aperto le porte del Nue 112 all’interno della struttura di corso Risorgimento. Non una vera e propria inaugurazione visto che la Centrale unica per la gestione delle emergenze sarà operativa da ottobre, quanto piuttosto la volontà di mostrare al pubblico i nuovi locali e di spiegare ai cittadini come funzionerà il Nue.
«Questa sarà la centrale regionale per le emergenze – ha spiegato l’assessore -. L’Europa ha imposto a tutte le nazioni di avere un numero unico per le emergenze che sarà il 112. Noi siamo una delle ultime regioni a dotarci di una struttura del genere, insieme a Veneto e Campania. Oggi stiamo raggiungendo un obiettivo. Non è una vera e propria inaugurazione. Avevamo bensì l’esigenza di aprire i locali perché inizia la formazione di 60 operatori all’interno dell’Auditorium, persone che saranno impegnate per i prossimi 2 o 3 mesi, fino al 7 ottobre quando ci sarà lo switch sul 112 concordato con il Ministero. Un traguardo importante che testimonia l’impegno ad investire in sicurezza, innovazione e tutela della salute pubblica».
I locali ospiteranno quattro sale operative, ognuna con compiti specifici e complementari.
Le prime due sale fanno capo alla Regione Molise. La prima ospiterà la centrale NUE 112, nodo essenziale del sistema unico europeo per le emergenze. La seconda fungerà da centrale di back-up, ovvero una sala operativa a supporto, gestita dalla Protezione civile regionale e pronta a intervenire in caso di malfunzionamenti o emergenze straordinarie.
La terza sala, affidata alla Protezione civile, avrà il compito di coordinare una nuova centrale integrata 112 e 117. Questo centro fornirà assistenza medica telefonica, informazioni generali e smistamento delle chiamate verso il numero unico di emergenza 112, rappresentando un ulteriore snodo operativo e informativo a servizio dei cittadini.
La quarta sala operativa sarà destinata all’attuale centrale del 118 dell’Asrem, la cui sede verrà dismessa perché non a norma. Il nuovo spazio garantirà condizioni di lavoro ottimali e un servizio ancora più efficiente alla popolazione.
Alla presentazione al pubblico dei nuovi locali hanno partecipato i prefetti ed i questori delle due province, i vertici regionali dell’Arma dei Carabinieri, le massime autorità politiche del territorio. A fare gli onori di casa e a mostrare il funzionamento della struttura è stato Antonio Cardillo, responsabile territoriale della Protezione civile. Particolarmente soddisfatto il prefetto di Isernia Giuseppe Montella che ha parlato di giornata storica per il Molise: «Per Isernia è un vanto poter avere una struttura con queste finalità. Questo è un esempio sicuramente di buona amministrazione perché nell’arco di pochi mesi, la Regione e le società che hanno lavorato per conto della Regione, sono riusciti a realizzare questa struttura che sicuramente offre molti vantaggi visto che consente di gestire le emergenze in modo da poter evitare sovrapposizioni e duplicazioni di chiamate».
Il Comune di Isernia ha concesso alla Regione in comodato d’uso l’ala dell’Auditorium che ospiterà il Nue: è solo un tassello del puzzle che il sindaco Castrataro ha in mente per la struttura di corso Risorgimento con il completamento dell’immobile entro il 2027.
«Nella parte principale dell’Auditorium sono partiti i lavori del Museo emozionale – ha spiegato per l’occasione il primo cittadino -. I per l’estensione della sala e per finire la parte più artistica dovrebbero iniziare all’inizio del prossimo anno. A breve parte la gara per lo SmartLab che sarebbe la struttura prima dedicata al cinema e che diventerà un vero Centro di formazione sulle arte digitali. Siamo più o meno in linea con i tempi e per il 2027 dovremmo avere un Auditorium completamente finito e fruibile: un centro di produzione e fruizione culturale e allo stesso tempo un edificio pieno di lavoratori che si dedicano alla sicurezza della città ma anche alla ricerca e allo sviluppo per le giovani generazioni».