L’Asrem stacca un assegno da circa 240mila euro circa per le prestazioni aggiuntive svolte da alcuni dirigenti medici all’ospedale Veneziale di Isernia nei mesi di gennaio, febbraio e marzo del 2025. Le somme, che riguardano quattro reparti del nosocomio pentro – quelli che vanno maggiormente in sofferenza per carenza di personale e dove quindi è strettamente necessario il ricorso agli straordinari -, sono state liquidate nei giorni scorsi con diversi provvedimenti dirigenziali dall’Azienda sanitaria, nello specifico dell’Uoc Direzione amministrativa ospedale regionale.
Prestazioni in più che riguardano unità operative fondamentali, indispensabili per il loro funzionamento, che sottolineano l’impegno – ma anche lo sforzo a cui sono sottoposti i camici bianchi – per garantire i Livelli essenziali di assistenza e far fronte alle esigenze assistenziali.
Il dettaglio delle fatture per reparto – che sono molto precise e riportano anche i numeri di matricola dei camici bianchi che effettuano prestazioni aggiuntive – è il seguente: per Ostetricia e Ginecologia 29.280 euro per i turni in più effettuati da due medici; per la Chirurgia generale la cifra sale 64.214,64 euro per le ore aggiuntive effettuate in corsia da sei medici. Per Anestesia e Rianimazione parliamo di 80.466,22 euro suddivisi per i turni in più coperti da otto medici in totale. Infine, il Pronto soccorso: 65.487,54 euro per gli straordinari effettuati da 13 camici bianchi in totale.
Tante le ore di lavoro in più, necessarie per coprire reparti vitali: 366 ore in più tra gennaio e marzo in Ostetricia e Ginecologia; circa 800 ore per la Chirurgia generale; oltre 1000 ore per l’Anestesia e la Rianimazione; circa 720 ore per il Pronto soccorso.
Si parla naturalmente di turni extra rispetto a quelli previsti dai contratti del tutto legali e legittimi che richiedono una preventiva autorizzazione nonché l’esecuzione nel rispetto dei limiti imposti dalle regole per i riposi obbligatori.
Prestazioni che – in base all’articolo 89 del Ccnl – sono calcolate in base a una tariffa oraria pari a 80 euro lordi omnicomprensivi, mentre un turno di guardia notturna è fissato a 640 euro lordi.
Tutti gli ospedali molisani – chi più chi meno -, ne fanno ricorso. Il problema a monte è sempre lo stesso: la carenza di personale medico. Anzi, sarebbe difficile – se non impossibile – coprire i turni e garantire i servizi dei vari reparti senza ricorrere al lavoro straordinario, alle reperibilità e ai turni aggiuntivi. Sacrifici, perché di questo si tratta, che naturalmente hanno un costo, talvolta davvero ingente, con medici che arrivano a svolgere anche 130 ore di straordinario al mese per parcelle salate di migliaia di euro.
In quei reparti, però, è fondamentale garantire continuità all’assistenza, altrimenti si rischierebbe l’interruzione di pubblico servizio. E in tal senso, è chiaro, la causa della necessità di ricorrere alle prestazioni aggiuntive è la pesante carenza di personale che mette a dura prova l’intero sistema sanitario regionale.
Ecco perché al Veneziale sono tante le ore di straordinario effettuate, e sono tanti i soldi necessari per pagare quei professionisti che assicurano le cure a chi ne ha bisogno tappando i buchi, talvolta le voragini. Anche da qui, l’urgenza di ricorrere a concorsi urgenti, come dichiarato di recente anche dal presidente della Giunta regionale Francesco Roberti, dopo l’allarme lanciato dall’Omceo e nello specifico dal dottor Pastena, riguardo la partenza di ben otto professionisti nella sola provincia pentra. Al Veneziale – aveva detto – sono due i medici che lasceranno il reparto di Medicina, altrettanti andranno via dal reparto di Rianimazione e dal Pronto soccorso. Una emorragia inarrestabile che rischia di paralizzare il sistema sanitario se non fosse proprio per quelle prestazioni aggiuntive, indispensabili fin quando non si riuscirà a coprire interamente i turni per assicurare cure e servizi.
Una situazione esplosiva che si riverbera in particolare sull’emergenza-urgenza. Come riportato ieri dall’Ansa, sarebbero sette le unità operative in servizio tra Isernia e Agnone a fronte delle 18 previste. In tal senso, Asrem ha indetto un nuovo avviso finalizzato al conferimento di 15 incarichi libero-professionali ad altrettanti specialisti in Medicina di emergenza-urgenza esteso ai laureati in Medicina e Chirurgia, dirigenti medici in pensione specialisti nella disciplina di Medicina di emergenza-urgenza e a medici specializzandi.

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