Il capoluogo pentro sta vivendo una fase particolarmente movimentata, dal punto di vista politico e istituzionale. Non che non ce ne siano già state, anzi. Nel corso della consiliatura gli isernini hanno assistito a più di qualche sussulto a Palazzo San Francesco. Nelle ultime settimane però si sono moltiplicati i ricorsi e le tensioni tra l’amministrazione comunale e figure chiave dell’apparato burocratico: come è noto, il dirigente alle finanze Antonello Incani ha deciso di adire le vie legali per tutelare la propria professionalità, lo stesso ha fatto anche il comandante della Polizia municipale Antonio Di Nardo, in riferimento ad alcune parole che ha ritenuto lesive, pronunciate durante il Consiglio comunale di un mese fa.
Un quadro di conflittualità che si aggiunge alle criticità quotidiane di una città alle prese con episodi di inciviltà per quanto riguarda ad esempio la raccolta differenziata, e un clima politico segnato da divisioni, culminate lo scorso anno con l’uscita di scena di tre assessori tra i più votati dai cittadini.
In questo contesto interviene Domenico Di Baggio, raggiunto telefonicamente dalla redazione. L’ex assessore della giunta Castrataro, ‘cacciato’ lo scorso anno dall’esecutivo comunale, è attualmente impegnato come assessore esterno nell’amministrazione di Salcito, dove ha contribuito al raggiungimento dell’atteso risultato del ritorno del vigile urbano dopo diversi anni di assenza.
Di Baggio, che aveva fatto ricorso contro la sua rimozione dalla giunta, offre una riflessione critica su quello che definisce un problema strutturale delle amministrazioni isernine: «La caratteristica costante che ho potuto notare nelle diverse amministrazioni comunali di Isernia è la difficoltà a comprendere il cuore vero dei problemi».
Per esemplificare il suo pensiero, l’ex assessore ricorda un episodio emblematico: «Una volta partecipai a una riunione di maggioranza sul cosiddetto lavatoio. Ore a parlare di questo argomento e altrettante ore in consiglio comunale, mentre in città scricchiolavano diversi servizi essenziali al cittadino. Parecchie volte ho sofferto a stare lì perché mi sentivo inutile rispetto al fare qualcosa di concreto per il bene comune».
Di Baggio non nega i progressi visibili: «In questi giorni vedo molti cantieri aperti. Se ci sono i soldi del PNRR è normale investire in opere strategiche o lavori di manutenzione. Così come è giusto organizzare manifestazioni, ma la politica deve volare più alto, lasciando a collaboratori e comitati questa valenza».
La riflessione dell’ex assessore si conclude con un interrogativo rivolto all’assise comunale, in merito alle recenti diatribe prima politiche e poi giudiziarie: «Di fronte a queste tematiche – dai rifiuti che bruciano alle tensioni con dirigenti e comandante, dalle dichiarazioni dell’ex vice sindaco che parla di ‘torbido’ senza precisare, fino ai tre assessori più votati finiti fuori dalla giunta – come si esprime l’intero consiglio comunale? Come interroga l’esecutivo? La maggioranza e l’esecutivo sono importanti – conclude Di Baggio -, ma il consiglio comunale è sovrano ed è formato da 32 esponenti. Su questi fatti, i cittadini meritano risposte».
Un appello alla responsabilità che arriva in un momento particolarmente delicato per l’amministrazione comunale, chiamata a gestire una nuova fase di tensioni interne, oltre naturalmente ai servizi essenziali per i cittadini.
























