Restano sotto osservazione costante le dinamiche legate al virus West Nile in provincia di Isernia e in generale in Molise, dopo i casi riscontrati nelle scorse settimane e il primo decesso avvenuto ieri – durante la notte – all’ospedale “Veneziale” dove è venuto a mancare l’89enne di Venafro affetto dal virus e precedentemente ricoverato in Rianimazione con patologie pregresse. A confermare la notizia direttamente l’Azienda sanitaria regionale, che ha però fornito un aggiornamento anche sulle condizioni dell’altra paziente inizialmente ricoverata in Medicina generale a Isernia e poi trasferita al reparto di Malattie infettive del Cardarelli di Campobasso: la donna, 75enne di Sesto Campano, è stata dimessa.
L’Azienda sanitaria regionale presidia la situazione giorno per giorno attraverso il Comitato aziendale arbovirosi, organismo creato proprio per affrontare emergenze come questa, attraverso un’attività di monitoraggio sul territorio che è continua: sotto il coordinamento del Dipartimento unico regionale della prevenzione sono scattate nelle scorse settimane le indagini epidemiologiche e sono state attivate le profilassi previste dai protocolli nazionali, subito dopo l’individuazione di un pool di insetti infetti nel venafrano.
La linea è chiara: massima vigilanza ma senza alimentare allarmismi. Dal sito dell’Istituto superiore di sanità si evidenzia che i dati attuali di diffusione del virus si mantengono in linea con quelli degli anni precedenti, senza picchi anomali. L’attenzione, tuttavia, resta alta, specialmente nelle aree più esposte alla proliferazione delle zanzare.
Sul fronte pratico, prosegue con regolarità il piano di disinfestazioni adulticida, che in questi giorni ha interessato sia il capoluogo pentro che diversi comuni del circondario, da Santa Maria del Molise a Carpinone, passando per Sant’Agapito, Sessano del Molise e altri centri limitrofi. Misure straordinarie che si affiancano a quelle già permanenti legate alla sicurezza trasfusionale: ogni donazione di sangue, infatti, è sottoposta a test specifici proprio per escludere la presenza del West Nile.
Sul tema era intervenuto il vicepresidente del Consiglio comunale di Palazzo San Francesco, Giovancarmine Mancini, attraverso una interrogazione urgente finalizzata a chiedere contezza dell’attività in essere ma anche di intensificare i provvedimenti preventivi.
A Venafro – paese di provenienza dell’uomo deceduto al “Veneziale” -, l’amministrazione comunale, nell’esprimere cordoglio per la scomparsa dell’anziano signore di 89 anni, conferma a sua volta lo sforzo costante nella prevenzione con ripetuti interventi di disinfestazione e con i richiami ai comportamenti individuali corretti: dall’uso di repellenti all’eliminazione dei ristagni d’acqua in balconi e giardini.
Un impegno corale che coinvolge istituzioni sanitarie e istituzioni locali, con un obiettivo preciso: contenere il rischio senza esasperare la percezione di pericolo. Perché al momento la vera arma contro il West Nile resta la prevenzione, frutto di una sorveglianza sanitaria capillare, ma anche della collaborazione dei cittadini.

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