Torna a Isernia, dopo un’assenza lunga otto anni, la Festa dell’Unità. L’appuntamento è fissato per venerdì 3 e sabato 4 ottobre in piazza Trento e Trieste e coincide con l’80esimo anniversario della manifestazione su scala nazionale. Il programma prevede dibattiti, momenti di confronto politico, concerti e stand gastronomici.
I temi centrali che verranno affrontati sono quelli che maggiormente toccano la vita quotidiana dei cittadini: sanità, lavoro e Mezzogiorno, declinati a livello locale, regionale e nazionale. Non mancheranno anche riflessioni sui grandi scenari internazionali, dalla guerra alla pace, fino ai diritti civili.
Gli ospiti d’onore della due giorni saranno figure di primo piano della politica e del sindacato: l’onorevole Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania, che interverrà venerdì 3 ottobre alle ore 21 in un incontro moderato da Giovanni Mancinone, seguito dal concerto dei Malembe (ore 22.30); il deputato della Repubblica Nico Stumpo, che sabato 4 ottobre alle 21 dialogherà con il giornalista Enzo Luongo, prima dell’esibizione del gruppo Inna Cantina (ore 22.30); e infine la senatrice ed ex segretaria generale della CGIL, Susanna Camusso, attesa sempre sabato.
«Gli obiettivi sono quelli della condivisione e della partecipazione attiva – spiega Alessia Panico, segretaria del circolo cittadino del Partito Democratico –. La Festa dell’Unità è un momento di democrazia partecipata. Vogliamo ritornare nelle piazze, parlare con le persone, affrontare i problemi concreti: dal livello comunale a quello regionale, fino ai temi nazionali e internazionali. Discuteremo di lavoro, sanità, guerra, genocidio, pace e diritti civili. Saranno tutti argomenti sui quali intendiamo stimolare il confronto con i cittadini».
A sottolineare il significato politico dell’iniziativa è anche Marco Amendola, segretario della federazione provinciale del PD di Isernia: «Noi abbiamo il coraggio di tornare in piazza, a differenza di altri che in piazza non ci vanno mai e che, pur avendo la responsabilità di governo, non riescono a dare risposte ai cittadini. Lo facciamo con tre ospiti nazionali per affrontare tre questioni cruciali – sanità, lavoro e Mezzogiorno – temi su cui quella classe dirigente che definisce “tristi” le Feste dell’Unità dimostra invece tutta la propria incapacità di rispondere ai bisogni reali del Paese».
Sulla stessa linea l’ex presidente della Provincia di Isernia, Lorenzo Coia, che ricorda l’importanza storica della manifestazione: «Il logo nazionale di quest’anno recita “80 voglia di Unità”, a ricordare gli 80 anni dalla prima Festa dell’Unità e gli otto anni dall’ultima organizzata in questa provincia. All’epoca ero presidente della Provincia e partecipai anch’io. Mi fa piacere constatare che oggi c’è l’entusiasmo e la volontà di una nuova classe dirigente del partito che vuole rimettersi in gioco per questa provincia e per l’intera regione».
Una due giorni, dunque, che segna non solo il ritorno della Festa in città, ma anche la volontà del Partito Democratico di Isernia di ricostruire un rapporto diretto con i cittadini attraverso il dialogo e la partecipazione.

























