Dopo anni di contenziosi e dibattiti, l’iter del cosiddetto “Lotto Zero” della Statale 17, il collegamento viario destinato a unire il bivio di Pesche con il primo lotto della S.S.V. Isernia–Castel di Sangro, segna un nuovo passo in avanti. Anas ha infatti comunicato l’avvio della procedura di deposito delle indennità di esproprio relative agli immobili ricadenti nell’area del futuro tracciato.
La misura riguarda quei proprietari che non hanno accettato le indennità provvisorie offerte nell’ambito del procedimento di espropriazione per pubblica utilità. Le somme sono state depositate presso la Ragioneria Territoriale dello Stato di Campobasso e resteranno a disposizione dei beneficiari legittimi. È quanto si apprende dalla richiesta di Anas giunta al Comune di Isernia per la pubblicazione dei relativi dispositivi all’Albo pretorio, in modo da garantire la notifica anche ai titolari non reperibili o con dati anagrafici incompleti.
L’avvio del deposito arriva a poche settimane dall’ordinanza comunale con cui, alla fine di agosto, è stata disposta la chiusura di via Hertz per consentire l’esecuzione dei lavori preliminari connessi all’opera. Interventi di pulizia, sfalcio, allargamento della sede stradale e segnaletica, “prodromici” per la successiva chiusura di via Corpo di Liberazione, necessaria per l’apertura dei cantieri principali.
Quella ordinanza, apparentemente di routine, aveva segnato di fatto la ripartenza del cantiere dopo il lungo braccio di ferro giudiziario chiusosi con la sentenza del Consiglio di Stato che ha ribaltato lo stop imposto dal Tar Molise. Il pronunciamento della Quarta Sezione, accogliendo l’appello di Regione Molise, Arpa Molise e Anas, ha restituito piena efficacia alla proroga della Valutazione di impatto ambientale e all’autorizzazione paesaggistica, consentendo la ripresa del procedimento.
Il “Lotto Zero” è un’infrastruttura da oltre 130 milioni di euro, lunga circa cinque chilometri che comprende alcune gallerie, viadotti e svincoli che dovrebbero alleggerire il traffico sulla SS17 e migliorare la connessione dell’area di Isernia con l’alto Molise e l’Abruzzo. Sin dalla sua progettazione, però, l’opera è stata al centro di accesi confronti politici, esposti e ricorsi amministrativi, tra timori per l’impatto ambientale e rivendicazioni di sviluppo economico e territoriale.
L’avvio del deposito delle indennità di esproprio conferma oggi che il procedimento prosegue a pieno ritmo, segnando una nuova fase dopo anni di incertezze e contenziosi. Un passaggio formale ma sostanziale.
Dopo il ribaltone giudiziario e la ripresa dei lavori preparatori, anche questo atto si inserisce dunque nel percorso che dovrebbe condurre alla realizzazione dell’opera: una strada che divide da anni e che – anche dopo i vari pronunciamenti giudiziari – continua a far discutere.

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