«Emergenza intollerabile» all’ospedale “Veneziale” di Isernia: parole dure, quelle pronunciate dal sindaco Piero Castrataro, che interviene pubblicamente per denunciare una situazione definita «ormai non più sostenibile». Il primo cittadino rompe il silenzio dopo le ultime notizie e indiscrezioni sulle criticità nel reparto di Cardiologia, evidenziando come la progressiva riduzione dei servizi e la carenza di personale stiano mettendo sotto pressione il presidio sanitario isernino.
«Come cittadino e come sindaco sento il dovere istituzionale, ma soprattutto morale, di esprimere una preoccupazione profonda e crescente per la situazione in atto presso l’ospedale “F. Veneziale”, in cui si susseguono gravi condizioni di emergenza e criticità diventate intollerabili – dichiara -.
Secondo le ultime notizie di stampa, che purtroppo trovano conferma in miei personali approfondimenti, nel reparto di Cardiologia sono stati resi indisponibili cinque posti letto su dieci a causa della mancanza di monitor di controllo funzionanti, strumenti essenziali per la sicurezza dei pazienti cardiopatici. Metà del reparto è quindi chiusa, con ricadute dirette e pesantissime sul Pronto Soccorso, costretto a trattenere i pazienti destinati alla cardiologia in attesa che si liberi uno dei pochi posti rimasti operativi.
Ѐ inaccettabile che l’ospedale di Isernia resti ancora privo di dotazioni fondamentali per la salvaguardia di vite umane. Questa non è semplice inefficienza, è il segnale evidente di una gestione che continua a penalizzare il Veneziale.
A ciò si aggiungono i disagi, ormai cronici, legati alla carenza di personale, costretto a turni massacranti per garantire l’assistenza minima. Una situazione che mette sotto pressione gli operatori sanitari, ai quali va la piena solidarietà, e che espone i cittadini a rischi non più tollerabili.
In questo contesto emergenziale, non posso non ribadire l’allarme per il futuro del laboratorio di Emodinamica, servizio strategico e vitale per l’intero territorio. Gli ultimi dati Agenas parlano chiaro: l’Emodinamica di Isernia è attrattiva, funziona ed è irrinunciabile, con un bacino di utenza che va ben oltre i confini provinciali e volumi di attività superiori a quelli di Termoli. Nel ribadire che non si tratta, e non dovrà mai diventarlo, di una guerra tra territori, auspico che tutti i presidi regionali godano delle stesse opportunità, soprattutto in termini di investimenti e rafforzamento dei servizi. Il mancato potenziamento dell’Emodinamica di Isernia non può diventare il pretesto per un suo futuro ridimensionamento. Sarebbe una scelta miope e gravissima. Al contrario, il servizio va sostenuto e consolidato mediante un percorso chiaro e concreto che va tracciato sin da ora e che conduca al riconoscimento dell’Emodinamica di Isernia come Unità Operativa Complessa. Ѐ l’unica strada possibile per garantirne continuità e stabilità. La salute dei cittadini non può essere affidata a soluzioni temporanee, né sacrificata a logiche che continuano a penalizzare l’ospedale di Isernia». Parole che suonano come un appello diretto alla Regione e ai vertici dell’Azienda sanitaria, affinché si intervenga con urgenza per garantire strumenti adeguati, personale sufficiente e un piano di rilancio per il “Veneziale”. Il sindaco ribadisce di non voler alimentare contrapposizioni tra territori, ma chiede «pari opportunità» e investimenti concreti per un presidio che definisce «vitale per la salute pubblica dell’intera provincia e oltre i suoi confini».

























