I Carabinieri della Compagnia di Isernia hanno eseguito, la mattina della Vigilia di Natale, un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di quattro persone indagate per spaccio di sostanze stupefacenti, al termine di una complessa attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica di Isernia.
Tre indagati sono stati raggiunti dalla misura della custodia cautelare in carcere, mentre per il quarto è stato disposto il divieto di dimora in Molise. Le accuse, nell’ambito delle indagini preliminari, riguardano un’attività di spaccio al dettaglio di cocaina e crack in diverse zone del territorio isernino.
Per l’accusa, le persone arrestate avevano messo in piedi un fiorente mercato illegale tra le palazzine popolari di San Leucio, venditori di morte che non esitavano a ricorrere a sottili stratagemmi per rifornire di droga il mercato isernino. Le perquisizioni dei Carabinieri hanno riguardato diversi appartamenti della stessa zona.
Tra le persone finite in manette anche una donna del 1978, moglie di uno degli arrestati, accusata di essere parte attiva nei traffici illeciti: la donna è stata trasferita nel carcere femminile di Chieti.
L’inchiesta, condotta dalla Sezione operativa della Compagnia Carabinieri di Isernia tra agosto 2024 e agosto 2025, è nata da una attività di monitoraggio che aveva permesso ai militari di notare la presenza di numerosi assuntori di droga nell’area antistante alcune palazzine popolari del capoluogo pentro. Da lì sono scattati gli approfondimenti, sviluppati attraverso attività tecniche, pedinamenti, perquisizioni e sequestri.
Secondo il quadro indiziario ricostruito dagli investigatori, gli attuali arrestati – tutti legati da vincoli di parentela – avrebbero creato una sorta di “base” dello spaccio all’interno delle proprie abitazioni, trasformando la zona in un punto di riferimento stabile e continuativo per i consumatori, provenienti anche da comuni vicini. L’approvvigionamento delle sostanze stupefacenti sarebbe avvenuto tramite fornitori dell’area di Isernia.
Nel corso dell’attività sono state segnalate alla Prefettura oltre 40 persone quali assuntori di sostanze stupefacenti. Nonostante la “rete di protezione” familiare e la scelta di un contesto ritenuto dagli indagati più sicuro, i Carabinieri, sotto la direzione della Procura di Isernia, sono riusciti a disarticolare il presunto sistema di spaccio.
Le misure cautelari – affermano dal Comando provinciale – scaturiscono da gravi indizi di colpevolezza riconosciuti dal giudice, ma il procedimento è ancora nella fase delle indagini preliminari. La posizione degli indagati sarà quindi valutata in sede processuale, nel pieno rispetto del principio di presunzione di innocenza. L’operazione viene indicata come un ulteriore passo nel contrasto al traffico di droga sul territorio provinciale.


























