Da ieri sera, le luci accese davanti all’ospedale “F. Veneziale” di Isernia non sono più soltanto quelle della struttura sanitaria. Il sindaco Piero Castrataro ha piazzato una tenda proprio di fronte al nosocomio per trascorrerci la notte – e, se necessario, molte altre – finché non arriveranno risposte concrete sul futuro dell’ospedale e dei suoi reparti.
La decisione giunge in un momento particolarmente delicato per la sanità isernina, con il destino dei reparti di emodinamica e punto nascita ancora in bilico nell’ambito della discussione in corso tra i commissari alla sanità e i ministeri competenti sul nuovo Piano operativo sanitario 2025-2027.
A pesare sulle scelte in arrivo è in particolare l’applicazione delle norme del decreto Balduzzi, che impongono parametri numerici e tagli che rischiano di ridimensionare ulteriormente i servizi nel capoluogo pentro.
Castrataro ha spiegato la sua iniziativa con parole dal forte valore simbolico: «C’è un silenzio che fa troppo rumore: quello di chi aspetta risposte che non arrivano. Non sarà una protesta comune. Sarà un atto di presenza, un presidio di cuore e di corpo proprio lì, davanti a quelle mura che appartengono a tutti noi. Perché se il diritto alla salute viene messo in ombra, noi porteremo la luce della testimonianza».
Un’iniziativa che, nelle intenzioni del primo cittadino, vuole “riaccendere l’attenzione” delle istituzioni nazionali e regionali sulla difesa del Veneziale, da anni al centro di polemiche e preoccupazioni legate ai tagli e alla carenza di personale.
Attualmente, diversi reparti – tra cui Anestesia e Rianimazione, Pronto soccorso e Ortopedia – soffrono come tanti altri gli effetti della cronica carenza di medici e operatori.
L’Asrem ha recentemente attivato concorsi specifici per il Veneziale, nel tentativo di rafforzare l’organico e garantire la continuità dei servizi, ma l’emergenza resta evidente.
Il presidio annunciato da Castrataro non vuole essere, come ha sottolineato lo stesso sindaco, “un’azione di rottura”, ma un segnale di attenzione verso una questione che ormai supera i confini locali.
«Le battaglie – ha detto – non si combattono solo negli uffici o dietro una scrivania. Bisogna riportarle dove tutto ha inizio, dove il bisogno è reale, dove ogni minuto conta».
Intanto, in città cresce la solidarietà intorno all’iniziativa del primo cittadino: sono tanti gli isernini, ma non solo, che hanno espresso sostegno e vicinanza al sindaco. D’altra parte, però, c’è anche chi ha criticato Castrataro, vedendo nel presidio una trovata politica. In testa alle critiche, le parole di Giovancarmine Mancini, consigliere di minoranza e vicepresidente del Consiglio comunale: «Spot elettorale ridicolo – ha scritto sui social commentando la notizia -. Ma il “fenomeno” crede veramente che gli isernini siano idioti? Dov’era quando in tutti questi anni abbiamo fatto battaglie per la sanità e quando il suo “compagno” Frattura la distruggeva? Furbettino» – ha concluso.
Da ieri sera, ad ogni modo, una tenda davanti al Veneziale è diventata il simbolo di una battaglia che riguarda tutta la comunità: quella per il diritto alla salute, per la dignità dei pazienti e per il futuro della sanità pubblica in Molise.

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