Migliorano le condizioni dei due minori, una bimba di sette anni e il fratellino di due, rimasti intossicati dal monossido di carbonio nella loro abitazione a Jelsi. Secondo indiscrezioni, i piccoli dovrebbero eseguire l’ultimo trattamento nella camera iperbarica del Santobono di Napoli, dove erano stati trasferiti per ricevere cure specialistiche dopo il ricovero al “Cardarelli” di Campobasso, dopodiché potrebbero essere dimessi già nelle prossime ore.
Intanto, la comunità di Jelsi si è mobilitata per sostenere la madre, 32enne di origini nigeriane, che vive con i figli in una casa priva di riscaldamento. La parrocchia guidata da don Lorenzo Piazzola ha avviato una raccolta fondi che ha già superato i 1.500 euro, destinati a coprire le prime necessità della famiglia.
Sulle cause dell’incidente sono ancora in corso gli accertamenti dei Carabinieri. Tra le ipotesi più accreditate, una fuga di gas da una stufetta utilizzata per riscaldare l’abitazione.
La prontezza dei soccorsi e la solidarietà dei vicini hanno evitato il peggio. Ora l’intero paese si stringe intorno alla famiglia, trasformando la paura in un grande gesto di solidarietà.























