Battaglie e proposte concrete, risultati acquisiti negli anni e adesso una sfida politica ed elettorale per rinnovare la classe dirigente a Palazzo D’Aimmo. La candidata del Pd Laura Venittelli – a sostegno del candidato presidente Roberto Gravina – lancia nel dibattito politico temi profondi, come quelli dell’autonomia differenziata, della sanità, legati alla Zes e alla Gigafactory. Lo fa guardando con prospettiva, ma non dimenticando la storia, visto che nella sede di corso Umberto l’insegna richiama i 60 anni della Regione Molise, l’istituzione più importante che abbiamo, e di cui il prossimo 25 e 26 giugno si decideranno i destini alle elezioni che rinnoveranno gli “inquilini” di Palazzo D’Aimmo. L’ex parlamentare dem è alla sua prima candidatura alle regionali, dopo quelle precedenti che l’hanno vista eletta sia al Comune di Termoli, più volte, alla Provincia di Campobasso e alla Camera dei Deputati. Un cerchio che si chiude, dunque, ma è quello che la Venittelli vorrebbe che avvenisse nella piena democrazia dell’alternanza, perché dopo i 5 anni di centrodestra il Molise a suo dire ha bisogno di una ventata di assoluta novità e non della finta discontinuità proposta dal centrodestra, con un mero restyling di facciata. Come detto, tra i temi cardine su cui ha improntato il suo discorso: sanità, per uscire dal cono d’ombra dei conflitti d’interessa tra pubblico e privato, e a difesa dell’ospedale San Timoteo di Termoli; la Zes, portata sul territorio dal Pd nel 2017 e che avrebbe visto scippi significativi sulla costa a vantaggio di altre zone del Molise, «le solite», per la Venittelli; infine anche il parco eolico offshore, che minerebbe la sopravvivenza e le ipotesi di sviluppo di settori strategici come pesca e turismo. In tutto questo, non manca di sottolineare anche le battaglie condotte nel sociale, attraverso la Casa dei Diritti, intervenuta proprio per difendere i diritti alla salute e alle cure dei molisani, contrastando i provvedimenti come il Pos 2019-2021 che riduceva a quattro i reparti nell’ospedale San Timoteo. Dura la critica diretta al candidato presidente del centrodestra, «Da sindaco di Termoli non ha mosso un dito contro la Giunta regionale, lo stesso ricorso su Emodinamica è stato promosso solo dopo che già c’era scappato il morto», così sulla Zes, in modo quasi colloquiale: «Si è fatto scippare una delle grandi possibilità che abbiamo, persino Stellantis non è nella Zes». «Occorre assolutamente contrastare l’autonomia differenziata, che ha come unico obiettivo quello di far rimanere il Molise più indietro di come è oggi. Meno risorse per scuola, trasporti e soprattutto per Sanità, questo è il disegno cui mira il centrodestra a livello nazionale e locale che, timidamente, dice di non essere d’accordo che poi chiama a sostegno della propria campagna elettorale Salvini ed i suoi ministri, gli artefici della distruzione della nostra regione. Ma complici di questa distruzione, almeno in sanità, sono i medici candidati con le liste del patron della sanità privata, con la Lega e con altre liste, sempre del centrodestra. Loro che sostengono di voler partecipare alla competizione elettorale per salvare la sanità… bene, potrebbero cominciare dal rimanere a fare i “medici” in una regione che ha bisogno, ogni giorno di più, di medici, di medici italiani in un pronto soccorso ove i tempi d’attesa ha oramai raggiunto tempi biblici. Parlare di sanità significa dare non solo risposte (quelle mai date dal centrodestra regionale) per l’efficientamento delle nostre strutture pubbliche e, non a caso, ricordo la battaglia di Roberti di ostacolare l’apertura dell’ospedale Covid e per malattie infettive a Larino, di chiudere emodinamica di Isernia e la sua totale assenza nella tutela dell’ospedale della sua città che i consiglieri regionali in carica (per la maggior parte tutti ricandidati) volevano ridurre soli quattro reparti.
Ed ancora, non è stata pronunciata una sola parola a favore dei medici ed operatori del pronto soccorso che da convenzionati dovrebbero passare a dipendenti, cosa accaduta in tante altre regioni, tranne che nella nostra. La nostra regione ha bisogno di un passo diverso, di un passo che il sindaco di Termoli, di una città lasciata all’abbandono, non può dare. Così come non può dare quello slancio tanto atteso, sia per la Regione che per la costa, un candidato presidente che non ha mosso un dito contro quel devastante progetto con il quale si andrebbe a murare la nostra costa con un impianto offshore che, per il futuro impedirebbe, date le dimensioni devastanti, bloccherebbe tutto lo sviluppo del porto di Termoli e dei tre porti turistici esistenti. Ed anche sul basso Molise, di cui il Candidato del centrodestra si pregia di essere il rappresentante c’è molto da dire in una kermesse elettorale dove non si spende una parola sulla Gigafactory di Acc che rischia di slittare ancora e che non vede il sindaco della città, gli assessori uscenti prendere le difese delle maestranze e del territorio. Le chiacchiere sono tante, gli slogan gli stessi… ma la gente, in quella maggioranza silenziosa ha la speranza di cambiare e di fare in modo che, anche nel Molise sia tutta un’altra storia». Infine, proprio sull’onda del ritorno di Salvini, per la terza volta in Molise, la Venittelli ricorda che «Salvini ha “canzonato” il Molise, ha preso in giro i suoi abitanti, sulla preoccupazione di come il progetto sull’autonomia differenziata possa mettere a rischio il diritto all’istruzione ed alla salute dei cittadini del Sud e del Molise (definiti cittadini di serie B), ha evitato ogni confronto sull’argomento, concludendo che l’autonomia differenziata è cosa buona e che il centrodestra non arretra di un centimetro. Ma l’autonomia differenziata non è solo il progetto della Lega, ma anche delle altre forze politiche del centrodestra (Fratelli d’Italia e Forza Italia) che hanno condiviso l’idea di rendere le ricche regioni del Nord sempre più ricche e le regioni del Sud, tra cui il Molise, sempre più povere.
A ogni rappresentante politico nazionale che sfila in questi ultimi giorni di campagna elettorale nelle strade della nostra regione, poniamo sempre, a gran voce, la stessa richiesta “stoppate la legge sull’autonomia differenziata che danneggia gli ospedali molisani, la scuola, i trasporti e lo sviluppo della nostra terra.
Ai candidati della coalizione di centrodestra e, in primis, ai due medici-candidati che si sono espressi contro l’autonomia differenziata vorremmo suggerire la coerenza nel percorso politico: cambiare squadra non si può, adesso, ma fermarsi sarebbe un bell’esempio di coerenza e dignità!».

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