«Richieste chiare al Parlamento europeo, fermare il declino dell’industria italiana ed europea. Proprio la Commissione europea deve mettere in atto misure che diano una svolta netta al processo di transizione green». Tra i sindacalisti termolesi che ieri hanno manifestato a Bruxelles, per chiedere politiche industriali sostenibili sul mondo dell’auto, sostenibili per l’apparato produttivo, c’era anche Marco Laviano (Fim-Cisl). «Tanti troppi posti di lavoro persi, mancano investimenti e c’è un forte arretramento delle nostre industrie. Rendere competitive le nostre produzioni passando attraverso un piano di rilancio delle politiche
industriali, prendere in seria considerazione il delicato tema del costo delle energie, che oggi impatta negativamente e troppo sul costo di produzione. Perché non mettere in atto la ricerca e lo sviluppo di nuove tecnologie che diano quelle nuove opportunità appunto di creare nuove fonti di energie sostenibili. Fondi strutturali, come un finanziamento europeo a sostegno della giusta transizione. Fermare il processo di sanzioni alle aziende che credono alla transizione ma che sono ferme a quelle che oggi sono i freni del mercato e della concorrenza tecnologica che alcuni paesi hanno già ampiamente sviluppata. Facilitare gli investimenti e rafforzare dal punto di vista economico lo strumento della cassa integrazione che oggi rappresenta l’unico vero sostegno al reddito ai lavoratori che in questo momento trovano meno occupabilità nelle varie produzioni». Il segretario territoriale della Uilm, Francesco Guida, assieme a Maurizio Ciarla, ha portato: «L’urlo di Termoli nel cuore d’Europa in piazza a Bruxelles, ho alzato la voce per chi non può più aspettare. Ho parlato della crisi dell’automotive, della nostra fabbrica, dei lavoratori di Termoli che vivono nell’incertezza. Ho detto chiaramente che la transizione non può essere pagata solo da chi lavora, che servono risposte concrete, non promesse vuote. L’Europa deve sapere che il lavoro non è un dettaglio, è il cuore di tutto. Noi non staremo a guardare. La nostra battaglia continua. Ringrazio la Uilm e la Uil per questa opportunità e per essere sempre al fianco dei lavoratori. Per far sentire la voce di un territorio che rischia di perdere il cuore pulsante della sua economia. Siamo qui per difendere il lavoro, l’industria, e un futuro che sembra ogni giorno più fragile. Non possiamo accettare che l’automotive e la costruzione della
Gigafactory restino promesse non mantenute. Il Molise non si arrende, al fianco dei lavoratori, a lottare con determinazione e speranza. Perché il futuro si costruisce insieme, e insieme vogliamo scriverlo». Anche la Uiltec Molise presente a Bruxelles, come hanno sottolineato Carlo Scarati e Alessandro Petriella: «Una manifestazione di piazza assieme a tutti i sindacati Europei per continuare una battaglia che vede fianco a fianco i Lavoratori dell’Automotive con quelli del Manifatturiero. L’Unione Europea sarà fondamentale nelle decisioni che devono portare le Imprese a non disindustrializzare e i Lavoratori a non subire scelte politiche il più delle volte Ideologiche. La giornata è proseguita con un’audizione all’interno del parlamento europeo con le delegazioni sindacali e i Parlamentari Europei Italiani, per affrontare la discussione su Politiche Industriali e Green». Infine, momenti da brivido vissuti per la caccia all’uomo a Bruxelles dopo la sparatoria avvenuta ieri mattina nella metropolitana della zona di Anderlecht, nei pressi della fermata Clemenceau. Le linee 2 e 6 della metropolitana, e diverse linee di tram sono state bloccate. «Hanno fermato anche noi», ha commentato Scarati.