Momenti distinti, tutti emozionanti, e partecipati, quelli che hanno contrassegnato il solenne ingresso, ieri pomeriggio e fino a sera, del nuovo vescovo della diocesi di Termoli-Larino, monsignor Claudio Palumbo. La sua nomina, già presule di Trivento, fu annunciata il 7 dicembre scorso, e ieri è avvenuta la presa di possesso che indica il diritto canonico. Un territorio in continuità, quello triventino al basso Molise, tant’è che il corteo è stato accolto alla marina di Montenero di Bisaccia, dove c’erano la sindaca Simona Contucci e don Stefano Rossi, parroco della Parrocchia San Paolo e da una delegazione della diocesi (i tre vicari episcopali) presso la Chiesa “Mater Misericordiae” alla Costa Verde. Il corteo formato dalla macchina del vescovo, da quella dei vicari episcopali, dalla Polizia stradale e dalla Polizia locale del comune di Termoli si è avviato lungo la statale 16, con una quarantina di minuti oltre il programma, ma nel corso del pomeriggio tutto è filato liscio. In via Roma, nel frattempo, tutte le autorità si erano radunate, il presidente della Regione Roberti, l’assessore Marone, i parlamentari molisani di Fdi Lancellotta e Della Porta, il presidente della Provincia Puchetti, tantissimi sindaci coi gonfaloni, il prefetto Lattarulo e i vertici territoriali delle forze dell’ordine, assieme ai volontari di Protezione civile e i fedeli, che hanno voluto accogliere monsignor Palumbo, molti altri si erano già accaparrati i posti per la messa alla chiesa di San Francesco. Il vescovo Palumbo ha abbracciato appena sceso dall’auto il suo predecessore, con un sorriso radioso; quindi, si sono incamminati verso le autorità e dopo tanti saluti, il corteo ha attraversato il borgo fino a piazza Duomo, dove il presule ha voluto salutare uno a uno tutti i fedeli. C’erano anche i sindaci di Trivento e di Venafro, sua località natale. Salite le gradinate del duomo, i saluti istituzionali di sindaco, prefetto e governatore, ciascuno dei quali ha ricordato sia l’opera di De Luca che accolto il suo successore, con parole profonde, di comunanza e valori, per rimarcare l’importanza della Guida pastorale, una volta nella cattedrale, il rito di lettura della bolla papale, affidato al cancelliere Antonio Sabetta, quindi la presa di possesso e la benedizione. Poi, il lungo trasferimento a San Francesco, in perfetto orario, per la messa celebrata davanti a un migliaio di persone. Qui, anche il saluto del vescovo dimissionario, che lascia un ricordo indelebile nella comunità: «Forse sono semplici balbettii, quelli emessi fin qui. Sono convito che diventeranno parole, discorsi fatti, che “feriranno il cuore di molti” e origineranno novità di vita e modalità di presenza generativa. Questo accadrà nella misura in cui questa Chiesa diocesana imparerà sempre più concretamente a ritrovarsi con Maria nel Cenacolo, come gli apostoli.
Uniti nella preghiera, sotto la tua guida, carissimo fratello Claudio, per confrontarsi, alla luce della Parola di Dio, sui fatti e gli avvenimenti che vive e le accadono attorno. Una Chiesa che si sintonizzi sempre più con l’Ora dello Spirito scandita dal magistero e dall’azione di papa Francesco, e commini insieme, in tutte le sue componenti, nella comunione del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo che le è donata, che si concretizza in uno stile sinodale e partecipativo. Solo così sarà profetica e missionaria in questo territorio e tra la gente.
Buon Cammino… e sempre, tu e insieme agli altri, guarda la stella, invoca Maria. Lei ti è propizia … giungeremo alla meta!»

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*