Per la seconda settimana di fila appuntamenti di rilievo in agenda sul mondo automotive, dopo il ticket 3-5 marzo con l’appendice dell’incontro tra Roberti, Di Lucente e il ministro Urso, di giovedì scorso.In attesa dell’audizione del presidente di Stellantis, John Elkann, fissata al 19 marzo, si riunirà venerdì prossimo, 14 marzo (dopo i rinvii dal 5 alll’11 marzo, quindi a venerdì, alle ore 14. Il rinvio è stato deciso in considerazione dello slittamento del Consiglio Competitività a cui parteciperà il ministro Urso, che si terrà a Bruxelles il 12 marzo anziché il 6 marzo, come precedentemente programmato. Alla riunione parteciperanno rappresentanti delle imprese del settore, delle organizzazioni della filiera e dei sindacati. Per Urso, il piano dell’Ue non è sufficiente: «Abbiamo costretto la Commissione a rimuovere la trappola delle multe e ad anticipare la revisione del regolamento Co2, condizioni necessarie ma non sufficienti per evitare il collasso dell’industria dell’auto. Ora occorre da subito far fronte comune per superare la follia del Green Deal, imponendo la neutralità tecnologica, risorse adeguate alle imprese e i lavoratori della filiera e per garantire l’autonomia strategica sulle batterie elettriche. Serve il massimo sforzo comune, sono mesi decisivi». Intanto, proprio il 12 marzo, a Termoli si celebra l’assemblea congressuale della Fim-Cisl Molise, che nei giorni scorsi ha svolto i ‘congressini’ di base.
Partecipazione è cambiamento, il motto della sessione congressuale: «I movimenti sindacali fin dalla loro costituzione hanno rappresentato una straordinaria forma di partecipazione di moltitudini, superando forme d’individualismo, per conquistare miglioramenti e contrastare le condizioni di povertà e sfruttamento. Il sindacato è stato il luogo in cui i lavoratori hanno trovato la forza per migliorare le proprie condizioni di vita e di lavoro, unendo le proprie voci in un progetto collettivo. Questa forza, ieri come oggi, non nasce da una leadership isolata, ma dalla partecipazione attiva di ognuno di noi. È il coinvolgimento diretto dei lavoratori e degli attivisti a rendere possibile il cambiamento, rafforzando il ruolo e l’efficacia del sindacato. Questa partecipazione è il cuore pulsante del nostro progetto di cambiamento».

























