Il caldo pomeriggio del 7 luglio si è trasformato in un incubo per una donna anziana di Termoli, vittima di un dramma familiare silenzioso e corrosivo. Una richiesta d’aiuto, disperata e risoluta, ha raggiunto i Carabinieri del nucleo operativo radiomobile della Compagnia di Termoli: il nipote, un giovane di soli ventuno anni, l’aveva minacciata per ottenere denaro, costringendola a consegnare cinquanta euro e il proprio telefono cellulare. Ma dietro a quell’episodio si celava un inferno che la donna affrontava da tempo: estorsioni continue, sopraffazioni psicologiche, maltrattamenti fisici. Un’escalation di violenza che non lasciava tregua, consumata nel silenzio di mura domestiche troppo spesso testimoni impotenti. L’intervento dei Carabinieri è stato tempestivo e deciso. Rintracciato il giovane, durante la perquisizione personale sono stati rinvenuti gli oggetti sottratti alla nonna e una piccola quantità di hashish. Elementi che hanno delineato un quadro chiaro, incontrovertibile, conducendo all’arresto immediato e al trasferimento nella Casa Circondariale di Larino, dove l’indagato resta a disposizione dell’autorità giudiziaria. Contestualmente, è scattata la segnalazione alla Prefettura di Campobasso per possesso di stupefacente ad uso personale. Nel corso dell’udienza, l’arresto è stato convalidato e per il ragazzo è stata confermata la custodia cautelare in carcere. Un epilogo giudiziario che non cancella la ferita emotiva, ma che sancisce il valore della denuncia e della protezione istituzionale. Questa vicenda, dolorosa e cruda, getta luce sull’urgenza di un’attenzione maggiore verso le dinamiche familiari, dove troppo spesso la solitudine degli anziani diventa terreno fertile per abusi.