San Basso 2025: la fede, il mare e la città si uniscono nella tradizione più amata
La festa di San Basso 2025 ha riaffermato, ancora una volta, il suo valore profondo: un legame che unisce fede, mare, identità e comunità, trasformando Termoli in un palcoscenico di devozione e tradizione senza tempo. La celebrazione del Patrono della città e della Diocesi è tornata a vivere con tutta la sua forza suggestiva, in un intreccio di ritualità sacra, emozione popolare e memoria storica che, anno dopo anno, continua a incantare residenti e turisti.
Il cuore dei festeggiamenti è stato come sempre scandito da due momenti cardine: la messa solenne nella Cattedrale di Santa Maria della Purificazione e la spettacolare processione in mare dei pescherecci. Quest’anno, però, la ricorrenza ha avuto un significato speciale: per la prima volta, le celebrazioni sono state guidate dal Vescovo della Diocesi di Termoli-Larino, Monsignor Claudio Palumbo, che ha vissuto il suo “primo San Basso” con grande emozione, testimoniando sin dall’inizio la sua vicinanza alla città e alla sua comunità di pescatori.
La giornata di festa è cominciata nella suggestiva cornice della Cattedrale di Termoli, che per l’occasione ha accolto centinaia di fedeli e numerosi turisti. Le navate illuminate dalla luce filtrata
dalle vetrate e addobbate con fiori bianchi hanno creato un’atmosfera carica di spiritualità. Monsignor Palumbo, con parole semplici e profonde, ha richiamato il valore della speranza e della fede vissuta nella quotidianità, ricordando come «il mare, che ogni giorno accarezza Termoli, è immagine di apertura e di orizzonti nuovi, simbolo della vita stessa che ci chiama a riporre fiducia in Dio anche nei momenti più difficili».
Presenti tutte le massime autorità civili e militari. In prima fila, il sindaco Nico Balice con la Giunta comunale, il presidente della Regione Molise Roberti, l’onorevole Lancellotta, il senatore Costanzo Della Porta, l’assessore regionale Marone, il consigliere regionale Vincenzo Niro, oltre al comandante della Capitaneria di Porto Panico e ai rappresentanti delle Forze dell’Ordine, col tenente colonnello Vergine. Sempre in prima fila il neo questore Farinacci, il Procuratore Antonelli e il prefetto Lattarulo. Una partecipazione istituzionale che, ancora una volta, ha voluto sottolineare il ruolo centrale di questa ricorrenza per tutta la comunità molisana.
La liturgia, impreziosita dal canto del coro diocesano, si è conclusa con una benedizione solenne rivolta «ai bambini, agli anziani, alle famiglie e soprattutto ai pescatori, cuore pulsante della città».
Subito dopo la funzione, la statua di San Basso, portata a spalla dai marinai del peschereccio Stella del Mare – sorteggiato quest’anno per condurre il Santo in mare aperto – ha attraversato le vie del centro storico. Un corteo silenzioso e devoto l’ha seguita, tra preghiere, canti e applausi. Sui balconi e lungo le strade, tanti termolesi hanno atteso il passaggio del Patrono, segno tangibile di un legame che si rinnova di generazione in generazione.
Arrivati al porto, il momento più atteso: la statua di San Basso è stata imbarcata sulla Stella del Mare, tra gli applausi e le sirene delle altre imbarcazioni, tutte addobbate a festa con bandiere colorate e reti decorative. Il mare, calmo e limpido, ha accolto il corteo marinaro che, in un lento e solenne pellegrinaggio, ha attraversato le acque antistanti il lungomare nord Cristoforo Colombo.
Il momento più emozionante è arrivato al largo, quando il vescovo Palumbo e il sindaco Balice hanno deposto una corona di fiori tra le onde, in memoria di tutti i caduti del mare. Un gesto semplice ma carico di significato, accompagnato dal suono delle sirene e dal silenzio commosso dei presenti. «San Basso protegga sempre i nostri pescatori e chiunque affronti il mare con sacrificio e coraggio», ha detto Monsignor Palumbo, invitando a «ricordare con gratitudine quanti hanno perso la vita in mare e a rinnovare la speranza per chi oggi vive le difficoltà del settore ittico».
Per il sindaco Nicola Balice, questa festa rappresenta «il cuore identitario della città»:
«Questa è la celebrazione che più di tutte unisce Termoli e i termolesi. È il giorno in cui San Basso stende il suo manto su di noi, protegge la nostra comunità e ci ricorda quanto sia forte il nostro legame con il mare e con chi vive di pesca. Ho ricordi d’infanzia legati a questa processione, quando con i miei genitori salivo sul peschereccio per seguire il Santo in mare: esperienze che hanno segnato il mio rapporto con la città e con le sue tradizioni. Oggi voglio dire ai pescatori che le istituzioni sono al loro fianco, pronte ad ascoltare le loro esigenze e a lavorare per sostenere un comparto che è parte integrante della nostra identità».
Il vescovo, visibilmente emozionato, ha voluto condividere il suo sguardo su questa esperienza unica:
«Ho percepito il cuore pulsante di Termoli e la devozione autentica dei suoi fedeli. La processione in mare, con il Santo che attraversa le acque, è un’immagine potente di speranza e fiducia: come quando, nei Vangeli, Gesù sale sulla barca degli apostoli e la pesca diventa abbondante. Così sia anche per noi oggi: una pesca di fede, di umanità rinnovata e di solidarietà». Palumbo ha poi ricordato una preghiera di San Bernardo di Chiaravalle: “Guarda la stella e invoca Maria”. «Gesù è la stella che illumina il nostro cammino, ma accanto a Lui c’è Maria, madre e guida nei momenti di tempesta. E oggi, guardando il mare e affidandoci a San Basso, chiediamo che la nostra comunità possa continuare a camminare nella fede e nella speranza». Presente alle celebrazioni anche il presidente della Regione Molise, Francesco Roberti, che ha voluto sottolineare come questa festa sia «molto più di un appuntamento religioso».
«La processione di San Basso è l’anima di Termoli e di tutto il Molise costiero. È il momento in cui la città mostra la sua identità più autentica, quella che lega il lavoro dei pescatori, la cultura marinara e la fede popolare. Partecipare oggi significa rendere omaggio a una tradizione che custodisce la nostra memoria e rafforza il senso di appartenenza alla nostra terra». Il ritorno in porto delle imbarcazioni è stato accolto da una folla entusiasta, tra bandiere che sventolavano e applausi scroscianti. In molti hanno raccontato di aver seguito la processione fin da bambini, tramandando la tradizione ai figli e ai nipoti. Turisti provenienti da ogni parte d’Italia hanno immortalato con fotografie e video la suggestiva immagine della statua del Santo sul mare, simbolo di una festa che unisce sacro e popolare in un’unica grande emozione collettiva.
«È la mia prima volta qui – racconta Maria, una turista di Bologna – e non avevo mai visto una celebrazione così intensa. Vedere le barche in corteo, sentire il suono delle sirene, percepire la partecipazione di tutti: sembra di fare un salto indietro nel tempo, in una comunità che vive le sue tradizioni come un tesoro prezioso».
San Basso non è solo una festa: è un ponte tra passato, presente e futuro. Una tradizione che affonda le radici nei secoli – quando i pescatori invocavano il Santo per proteggersi dalle tempeste e per auspicarne una pesca abbondante – e che oggi continua a rappresentare un punto fermo nell’identità termolese.
Il richiamo al mare, alla solidarietà tra pescatori, alla memoria di chi ha perso la vita tra le onde, diventa un messaggio universale: «San Basso ci ricorda che siamo una comunità che sa resistere e rinnovarsi – ha aggiunto il sindaco Balice –. È un invito ad affrontare le sfide, a sostenere chi lavora sul mare e a preservare un settore che, oltre a essere economia, è cultura, storia e vita quotidiana».
La giornata si è conclusa con i festeggiamenti in porto, tra musica, canti e profumo di mare. Un clima gioioso che ha coinvolto tutti, termolesi e visitatori, e che ha lasciato nell’aria la sensazione di aver vissuto un evento che non è solo religioso, ma profondamente identitario.
San Basso, ancora una volta, ha unito la città e il suo mare. Le immagini della processione resteranno vive: la statua che domina le onde, le barche in corteo, la corona di fiori adagiata sul blu, gli occhi commossi di chi ha partecipato. Tutto questo è Termoli, tutto questo è San Basso: la festa che ogni anno rinnova la memoria, rafforza la fede e ricorda a tutti che il mare non è solo paesaggio, ma vita, speranza e identità. Ieri sera il maltempo ha un po’ guastato il clima della veglia al mercato ittico, oggi messa dell’aurora alle 6, alle 8.30 in cattedrale il solenne pontificale con la processione in centro, fino ai fuochi, a mezzanotte.
























