Una serata che ha celebrato la musica autentica, quella che vibra senza filtri e senza autotune. All’Arena del Mare, nel cuore della festa patronale di San Basso, Le Vibrazioni hanno regalato uno spettacolo travolgente, capace di unire generazioni e risvegliare emozioni sopite. Oltre 3.000 persone hanno affollato l’arena di Rio Vivo, location scelta per la prima volta al posto del tradizionale porto, rendendo l’evento gratuito un vero e proprio sold out.
Francesco Sarcina, frontman della band, ha guidato il concerto con carisma e intensità, alternando brani iconici a riflessioni personali e sociali. Ha parlato di pace, di algoritmi, di censura subita per le sue “accentazioni”, e ha criticato apertamente la musica moderna “corretta” digitalmente, celebrando invece la voce vera, quella che arriva dritta al cuore. Il pubblico ha risposto con entusiasmo, cantando a squarciagola successi come Dedicato a te, Vieni da me, In una notte d’estate, Così sbagliato, Dov’è e Tantissimo, in un’ora e mezza di pura energia.
Sarcina ha coinvolto i presenti con momenti di grande intensità, come il “cameo” alla Freddie Mercury sul finale, e ha ricordato le sue prime esibizioni a Termoli, compreso un campeggio di almeno 25 anni fa. Immancabile il brindisi sul palco con un bicchiere di vino, simbolo di un legame profondo con la città. I musicisti della band — Stefano Verderi, Marco Castellani e Alessandro Deidda — hanno brillato nei loro assoli, con il batterista protagonista di un momento solista che ha strappato applausi a scena aperta.
Il concerto ha chiuso in bellezza i festeggiamenti di San Basso, patrono della città e protettore delle genti di mare, in un anno giubilare dedicato alla Speranza. Dopo le solenni processioni religiose e gli eventi culturali, la musica ha fatto da ponte tra fede e festa, tra passato e presente. E Termoli ha risposto con il cuore, dimostrando che la musica vera — quella che non ha bisogno di trucchi — ha ancora il potere di radunare, emozionare e far riflettere. Ma a tenere banco sono state anche le dichiarazioni ‘politiche’ di Sarcina. Il frontman Francesco Sarcina ha regalato uno dei momenti più significativi della serata con un intervento diretto e senza filtri, capace di scuotere e far riflettere il pubblico.
Durante il concerto, Sarcina ha preso la parola con un tono confidenziale e autentico, raccontando senza retorica i suoi pensieri sull’attualità e sulla condizione della società contemporanea. Ha ricordato tempi passati e momenti dolorosi personali, ma il suo messaggio si è presto trasformato in uno sfogo lucido: «Non vorrei fare retoriche. Non vorrei neanche fare quello che parla di pace perché la pace qua non ce n’è. È inutile stronzate. […] È fondamentale schierarsi, agire, invece di restare indifferenti».
Ha criticato la superficialità diffusa, la velocità e la distrazione che i social alimentano, senza risparmiare accuse a politici e governi per una situazione economica che grava sulle spalle di lavoratori e giovani, sottolineando come spesso si venga “anestetizzati” e resi incapaci di vedere le ingiustizie: «Ci stanno prendendo in giro, ci hanno venduto. Si parla tanto di questo nuovo governo, ci si lamenta di Meloni e Salvini nei bar, dicono che cìè la crescita dello 0,4% sui guadagni, peccato che spendiamo il 30% in più…».
Sarcina, rivolgendosi ai giovani presenti in platea, ha invitato a “non dare più il voto a certi personaggi”, a non lasciarsi ingannare da chi si traveste da politico, e ha ribadito come ognuno debba scegliere da che parte stare: «Bisogna schierarsi soprattutto ai giovani. Dobbiamo invece lamentarci dei nostri giovani. Dovremmo prima guardare noi stessi. […] Il giovane adesso, questo è il suo momento». L’artista ha avvertito della difficoltà a comunicare con le nuove generazioni, ma ha anche esortato i “più grandi” a non smettere di provarci, perché “sono loro che devono imparare a non dare più il voto a certi e fine di politici travestiti da politici”.
Il concerto ha riscosso grande successo, con l’Arena del Mare gremita e il pubblico coinvolto in un’ondata di entusiasmo e partecipazione. Ma le parole di Sarcina hanno lasciato traccia, aggiungendo spessore a una notte già memorabile per la musica e l’atmosfera di festa. Le Vibrazioni hanno dimostrato che, oltre a rock e spettacolo, è possibile portare sul palco anche riflessioni profonde su società, responsabilità e futuro.

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