Una tragedia improvvisa e dolorosa ha sconvolto la città di Termoli nella serata di lunedì 15 settembre. Un uomo di 38 anni, dipendente del supermercato Eurospin di via Corsica, è stato trovato senza vita all’interno della struttura al termine della sua giornata lavorativa. A fare la drammatica scoperta sono stati alcuni colleghi, insospettiti dal fatto che non si fosse più visto dopo la chiusura del punto vendita. Quando il corpo è stato individuato, il supermercato era già chiuso al pubblico. Immediatamente è scattato l’allarme e sul posto sono giunti i sanitari del 118 con i volontari della Misericordia, oltre a tre pattuglie dei Carabinieri della stazione di Termoli. Ogni tentativo di soccorso si è rivelato vano: per il trentottenne non c’era più nulla da fare e i medici non hanno potuto far altro che constatarne il decesso. La notizia ha scosso profondamente i colleghi presenti e, in poche ore, si è diffusa in tutta la città, lasciando sgomenti amici, conoscenti e semplici cittadini. Si è trattato di un gesto volontario, come hanno confermato gli accertamenti disposti dalla magistratura. Il sostituto procuratore di Larino, Marianna Meo, ha disposto l’ispezione cadaverica affidata al medico legale, un passaggio necessario per fare luce sull’accaduto. Intanto i Carabinieri hanno avviato le verifiche, raccogliendo le testimonianze dei colleghi e ricostruendo le ultime ore di vita dell’uomo. Solo a tarda sera, dopo il nulla osta della Procura, la salma è stata rimossa e trasferita. Il supermercato, rimasto chiuso durante le prime ore del mattino, ha riaperto soltanto a metà mattinata, ieri, dopo che i locali sono stati sottoposti alle necessarie verifiche e alla bonifica prevista. Un gesto che ha rappresentato non solo un atto dovuto per motivi tecnici, ma anche una forma di rispetto per la tragedia avvenuta tra quelle mura. Il dramma ha colpito nel cuore una comunità che conosce bene il volto e la storia del giovane dipendente, descritto da chi lo frequentava come una persona riservata, seria e dedita al lavoro. La sua improvvisa scomparsa ha acceso un dolore profondo e acceso interrogativi sulla fragilità delle vite quotidiane, spesso consumate in silenzio dietro il ritmo frenetico delle giornate. Oggi Termoli piange un figlio della sua comunità e si stringe intorno alla famiglia, chiamata a sopportare un dolore immenso. La morte del 38enne resta una ferita che segna non solo i colleghi e gli amici più vicini, ma l’intera città, toccata da un lutto che invita a riflettere sul peso delle difficoltà personali e sulla necessità di non lasciare mai soli coloro che vivono momenti di sofferenza. I funerali del 38enne, che lascia la compagna e il figlio, avranno luogo domattina, alle 11, nella chiesa di Santa Maria degli Angeli, la salma sarà poi trasportata e tumulata a Penne. Ma su questa vicenda tragica c’è stata anche dura polemica sindacale. La riapertura del punto vendita Eurospin di via Corsica ha scatenato la protesta delle organizzazioni sindacali, a Termoli. «Filcams-Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs esprimono profondo cordoglio per il drammatico episodio avvenuto nella scorsa notte presso il punto vendita Eurospin di Termoli in via Corsica, dove – secondo quanto riportato dalla stampa e confermato da fonti locali – un lavoratore è stato ritrovato privo di vita nei locali aziendali. In questo momento di dolore, la nostra prima attenzione va alla famiglia, ai colleghi e a quanti sono stati direttamente colpiti da questa tragica vicenda. Tuttavia, riteniamo gravissimo e incomprensibile che, a seguito di quanto accaduto, il punto vendita sia stato riaperto regolarmente alle ore 10 del mattino, come se nulla fosse accaduto, senza alcuna comunicazione alle lavoratrici e lavoratori e senza che fosse garantita, da parte aziendale, una sospensione cautelativa delle attività per il tempo necessario a compiere le dovute verifiche. Un evento così grave non può essere “accantonato” nei protocolli aziendali come se fosse un atto normale. Le persone, i nostri lavoratori che lavorano in quel supermercato, come in tutti i luoghi di lavoro, hanno il diritto di essere informati, sostenuti psicologicamente, e tutelati se necessario. Questo comportamento, oltre a mancare di rispetto alla memoria del lavoratore scomparso, solleva interrogativi rilevanti sul piano della responsabilità aziendale, della gestione dell’emergenza e della tutela delle condizioni psicologiche, sanitarie e morali del personale coinvolto. Chiediamo formalmente che l’azienda fornisca con la massima tempestività le seguenti informazioni: se siano state disposte indagini interne e quali misure siano state immediatamente adottate a tutela del personale del punto vendita; se siano emerse, o siano in fase di valutazione, eventuali responsabilità organizzative o gestionali, anche in relazione alle condizioni di lavoro e all’adeguatezza del presidio di salute e sicurezza; per quale motivo si sia scelto di riaprire il punto vendita senza un confronto e senza una comunicazione formale ai lavoratori e alle lavoratrici coinvolti; alla luce della tragedia avvenuta, sarebbe stato un gesto di rispetto nei confronti del lavoratore, della sua famiglia e della comunità intera, sospendere o almeno ridurre temporaneamente le attività nel punto vendita. Riteniamo inaccettabile che in un’azienda della dimensione e diffusione di Eurospin non sia previsto un protocollo chiaro di sospensione, presidio e comunicazione in caso di eventi drammatici come questo.
La morte di un nostro lavoratore, di un nostro concittadino non può essere ignorata. Chiediamo che questa comunità non si limiti al cordoglio: chiediamo che emergano trasparenza, giustizia, umanità. La sicurezza, la salute e la dignità del lavoro non possono essere subordinate alla continuità commerciale. Ci riserviamo di attivare tutte le sedi opportune per garantire che venga fatta piena luce su quanto accaduto, e che vengano assunte tutte le misure necessarie per tutelare lavoratrici e lavoratori, anche attraverso un confronto formale a livello nazionale».

























