La giornata di oggi si apre con uno sguardo puntato a Roma e a Bruxelles, mentre sulla fabbrica di Termoli pesa un clima di attesa e preoccupazione. Dopo la riunione di ieri del Comitato Esecutivo dello stabilimento Stellantis, che ha definito le nuove linee organizzative interne, oggi arriva in Parlamento il question time del Movimento 5 Stelle dedicato proprio al destino della Gigafactory. Tutto si muove sullo sfondo del 10 dicembre, data in cui l’Europa dovrebbe sciogliere nodi fondamentali sul quadro degli aiuti e sulle politiche industriali legate alla produzione di batterie, un passaggio che potrebbe incidere direttamente sull’investimento previsto a Termoli. Dalla riunione interna sono emerse decisioni operative che segnano l’immediato futuro dei reparti: l’azienda ha confermato la chiusura natalizia dello stabilimento dal 24 dicembre 2025 all’11 gennaio 2026 e ha comunicato una nuova riduzione dei turni. Dal 1° dicembre, infatti, il GME (T4) montaggio e lavorazione scenderà a 15 turni, lo stesso assetto a cui sarà ridotto anche il Basamento del GSE. Sul piano organizzativo è stato illustrato il nuovo organigramma: Emiliano Norelli guiderà il montaggio GME e GSE, Erminio De Chiara seguirà le lavorazioni delle due aree motoristiche, Gianni Di Cristofaro sarà il nuovo responsabile dell’unità cambio EDCT, mentre Nicolino Di Lisio assumerà la responsabilità dell’area V6. Intanto è stata fissata al 13 dicembre la giornata del tradizionale Natale Bimbi, con i dettagli che verranno diffusi nei prossimi giorni. Queste comunicazioni arrivano in un momento in cui lo stabilimento vive un’incertezza senza precedenti, legata soprattutto alle indiscrezioni emerse il 14 novembre: secondo fonti qualificate, la joint venture ACC potrebbe annunciare tra fine 2025 e inizio 2026 la rinuncia alla Gigafactory di Termoli, un investimento da 2 miliardi di euro, di cui 350 milioni pubblici, ritenuto strategico per la filiera nazionale delle batterie e per la continuità produttiva del sito molisano. Proprio per questo oggi, alla Camera dei Deputati, verrà discussa l’interrogazione a risposta immediata firmata dai parlamentari 5 Stelle Pavanelli, Appendino, Ferrara e Cappelletti, come confermato dal consigliere regionale Roberto Gravina. «Oggi in Commissione Attività produttive – spiega Gravina – il Movimento 5 Stelle chiederà al Ministro delle Imprese e del Made in Italy risposte immediate. Serve chiarezza sul futuro della Gigafactory, soprattutto dopo le notizie di una possibile rinuncia di ACC. È un progetto che vale per migliaia di lavoratori molisani e per l’intero sistema produttivo nazionale: non si può più tergiversare». La preoccupazione del Movimento nasce anche dalla assenza di una strategia industriale del Governo: nella Legge di Bilancio non figurano misure specifiche per l’automotive, nessun intervento sui costi energetici, nessun vincolo agli incentivi pubblici già concessi e nessun piano di lungo periodo che accompagni la riconversione del settore. Una linea che contrasta con il nuovo indirizzo europeo, sempre più orientato a rafforzare la produzione continentale di batterie e a ridurre la dipendenza dalle forniture asiatiche. Tutto converge quindi verso una data chiave: il 10 dicembre. In quel giorno, Bruxelles dovrebbe pronunciarsi sui nuovi indirizzi comunitari in materia di industria, competizione energetica e aiuti di Stato. Una decisione che, secondo molti osservatori, potrebbe incidere direttamente sul progetto ACC, determinando se la Gigafactory potrà ancora contare su un quadro favorevole o se, al contrario, resterà schiacciata tra costi energetici elevati, incertezze regolatorie e strategie aziendali mutevoli. «Il Governo – conclude Gravina – deve dire se intenda intervenire per salvaguardare l’investimento, se ritenga necessario predisporre un piano alternativo e se non sia opportuno convocare un tavolo permanente con i sindacati. Non chiediamo polemiche, ma verità e responsabilità verso un territorio che non può più vivere nell’attesa». Alla vigilia di una settimana destinata a segnare il futuro industriale del Molise, Termoli vive un doppio binario: da un lato la riorganizzazione interna decisa ieri, con riduzioni di turni e una struttura gestionale ridisegnata; dall’altro l’udienza parlamentare di oggi e il conto alla rovescia verso il 10 dicembre. Tre tappe che, insieme, disegnano la mappa di un passaggio decisivo: capire se la fabbrica del futuro si farà davvero o se il Molise sarà costretto a riscrivere ancora una volta il proprio destino industriale.

























