Il 29 novembre 2025 il settore automotive del Molise vivrà una mobilitazione senza precedenti: un corteo a Termoli che segnerà un passaggio cruciale per il futuro industriale della regione. La protesta nasce in un contesto di forte incertezza, con la possibile revoca del progetto Gigafactory da parte della joint venture Acc (Stellantis, Mercedes-Benz e TotalEnergies) e il rischio concreto di perdere un investimento strategico per la transizione energetica e l’occupazione locale. Il corteo partirà alle 10 da Piazza Donatori di Sangue e attraverserà Via C. Battisti, Corso Fratelli Brigida e Corso Nazionale fino a Piazza Monumento, dove interverranno i segretari nazionali di Fim, Fiom, Uilm, Fismic e Uglm. La mobilitazione riflette anni di tensioni e ritardi negli investimenti, aggravati dalla rigidità delle normative europee, e rilancia l’allarme dei sindacati: senza strategie chiare e missioni produttive certe, Termoli rischia di perdere il suo ruolo nella filiera Stellantis e con esso aziende e posti di lavoro vitali per l’economia regionale. «Il 29 novembre sarà il momento in cui potremo dare il più grande segno di responsabilità per difendere il nostro territorio – scrivono i sindacati nella lettera aperta – per dimostrare che non ci arrenderemo a chi decide al nostro posto, per pretendere un futuro certo e dire basta. Ora vogliamo risposte senza più rinvii: chiediamo a un’Europa più attenta di rivedere la rigidità delle norme che hanno messo in ginocchio l’intera industria dell’automotive e ricordiamo a Stellantis che Termoli produce da anni motori di eccellenza». Partecipare è indicato come un dovere morale, e ai commercianti viene chiesto un gesto di solidarietà: abbassare le serrande lungo il percorso del corteo, perché «senza industria e senza lavoro questa regione non può sopravvivere». La mobilitazione di Termoli diventa così un appello collettivo, un grido di responsabilità sociale che chiama Europa e Stellantis a scelte immediate e concrete per difendere produzioni, occupazione e futuro. Lo stesso leader nazionale della Fim-Cisl, Ferdinando Uliano, ha ribadito ieri, alla presentazione della nuova 500 ibrida a Mirafiori, che «Il Piano Italia deve essere rafforzato in tutti gli stabilimenti, soprattutto quelli più in difficoltà. Cassino attende i futuri modelli di alta gamma Alfa Romeo e Maserati, mentre Termoli, dopo lo stop alla Gigafactory, rivendica una missione produttiva chiara e con prospettive reali».

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