La manifestazione del 29 novembre ha segnato un momento di svolta per la città e per l’intero territorio molisano. Migliaia di lavoratori dello stabilimento Stellantis di Termoli, insieme alle loro famiglie, ai cittadini e alle istituzioni locali, hanno dato vita a un corteo imponente che ha attraversato le vie principali della città, trasformandole in un palcoscenico di dignità, rivendicazione e speranza. La straordinaria partecipazione ha dimostrato che il Molise non ha mai smesso di credere nel proprio futuro industriale e che la comunità è pronta a difendere con determinazione il diritto al lavoro, la continuità produttiva e il ruolo strategico del sito di Termoli. Il segretario territoriale Fismic-Confsal, Giovanni Mercogliano, ha sottolineato con forza: «La grande manifestazione del 29 novembre ha dimostrato, ancora una volta, che questo territorio non ha mai smesso di credere nel proprio futuro industriale. La partecipazione straordinaria dei lavoratori, delle loro famiglie, della cittadinanza e delle istituzioni è un segnale importante: il Molise chiede attenzione, ascolto e una visione chiara per i prossimi anni». Al centro della mobilitazione, oltre alla difesa del lavoro e alla richiesta di un piano industriale chiaro per l’Italia, si è levata una voce precisa: l’invito al Ceo di Stellantis, Antonio Filosa, affinché venga a Termoli. La sua presenza sarebbe percepita come un gesto di fiducia e di vicinanza, un segnale concreto che l’azienda intende valorizzare le competenze, la professionalità e il sacrificio delle lavoratrici e dei lavoratori che in decenni hanno costruito valore e sviluppo. Filosa, che ha già dimostrato attenzione verso i siti italiani, è chiamato a compiere un passo di vicinanza che avrebbe un impatto simbolico e strategico: rafforzare il dialogo, aprire prospettive concrete e restituire fiducia a un territorio che chiede di essere protagonista della nuova stagione industriale. La manifestazione ha ribadito anche la necessità di politiche europee capaci di accompagnare la transizione ecologica con equità e sostenibilità sociale. I sindacati hanno chiesto neutralità tecnologica, revisione delle sanzioni CO₂ e strumenti concreti per sostenere i territori produttivi, evitando di lasciarli indietro. Termoli vuole essere parte integrante di questa sfida, con un ruolo attivo e riconosciuto, e non accetta di essere relegata ai margini. Il messaggio finale è netto e mobilitante: il Molise e Termoli hanno dimostrato di esserci, di credere nel futuro e di volerlo costruire insieme. Ora la parola passa a Stellantis, al Governo e alle istituzioni europee. La visita del Ceo Antonio Filosa sarebbe il primo passo concreto per trasformare la mobilitazione del 29 novembre in un percorso di fiducia, confronto e rilancio industriale. Sarebbe un gesto di responsabilità e di rispetto verso una comunità che ha dato tanto e che non intende arrendersi. La piazza di Termoli ha parlato con chiarezza: il lavoro è vita, dignità e futuro. La città chiama Stellantis, chiama l’Europa, chiama il Governo. E soprattutto chiama Antonio Filosa, perché la sua presenza a Termoli non sarebbe soltanto un atto simbolico, ma il segnale che il dialogo è aperto e che il futuro industriale del Molise può essere costruito insieme, con coraggio, visione e rispetto.

























