Un servizio mirato alla prevenzione e al contrasto dello spaccio di stupefacenti ha portato i militari della Sezione Operativa della Compagnia Carabinieri di Termoli ad arrestare un cinquantenne originario della provincia di Foggia, trovato in violazione dell’art. 73 del DPR 309/1990. L’uomo, fermato durante un controllo di routine, è stato perquisito e sorpreso con circa 56 grammi di cocaina suddivisa in 60 dosi già confezionate e pronte per la vendita. Nel corso dell’operazione i Carabinieri hanno rinvenuto anche oltre 300 euro in contanti, ritenuti provento dell’attività di spaccio. Dopo l’arresto, il cinquantenne è stato condotto alla casa circondariale di Larino su disposizione della Procura della Repubblica. Il gip del Tribunale di Larino, nel corso dell’udienza di convalida, ha confermato l’arresto applicando la misura cautelare degli arresti domiciliari. L’intervento conferma la costante attenzione dell’Arma nel presidio del territorio termolese e il continuo impegno nel contrasto ai fenomeni legati alla diffusione delle sostanze stupefacenti, con un’attività preventiva che resta un punto di riferimento per la sicurezza della comunità. Proprio come è stato ricordato ieri mattina, al commiato del capitano Paolo Bernabei, alla compagnia di Termoli. Ci sono figure che attraversano un territorio senza far rumore, ma che nel silenzio del loro lavoro quotidiano lasciano un segno profondo. Il capitano Paolo Bernabei è una di queste. Dopo due anni alla guida del Nucleo operativo e radiomobile della compagnia Carabinieri di Termoli, l’Ufficiale saluta la città e si appresta ad assumere, da oggi, il comando dello stesso Nucleo a Isernia. Un passaggio di testimone che non è solo amministrativo, ma carico di significato per chi, in questi anni, ha visto crescere la qualità delle operazioni, il coordinamento delle squadre e il rapporto diretto con la comunità. Bernabei, romano, classe professionale forgiata in anni di servizio iniziati nel 1986, non è un ufficiale “di passaggio”: è un uomo che ha conosciuto l’Arma dal basso, dal Ruolo Ispettori fino alla vittoria del concorso che lo ha portato alla Scuola Ufficiali. Ha guidato tre stazioni in contesti diversi – Capriati a Volturno, Colleferro, Rieti – imparando ciò che nessun manuale può insegnare: ascoltare i territori, conoscerne i fragili equilibri, riconoscere nei cittadini non solo destinatari di ordine pubblico, ma persone.
A Termoli è arrivato il 20 settembre 2023, in un momento non semplice. La città, come molte realtà costiere, vive una doppia anima: quella tranquilla, legata alla tradizione marinara e alla quotidianità delle famiglie, e quella più complessa, fatta di dinamiche criminali che richiedono occhi vigili e grande capacità investigativa. Sotto il suo comando, il Nucleo Operativo e Radiomobile si è distinto proprio in questo: operazioni mirate contro lo spaccio di sostanze stupefacenti, indagini su reati contro la persona e contro il patrimonio, attività spesso invisibili ma fondamentali per mantenere un equilibrio delicato.
Non sono stati due anni qualsiasi. Sono anni in cui Termoli ha chiesto sicurezza e vicinanza, e Bernabei ha risposto con una leadership rigorosa, presente, mai autoreferenziale. Ha coordinato interventi complessi, ma ha anche costruito un clima operativo fatto di fiducia, stima reciproca e senso del dovere condiviso. Per questo, il momento del saluto non è stato una formalità: è stato un frammento di vita collettiva.
Il Capitano ha incontrato le Autorità locali e, poi, i suoi uomini e colleghi in un incontro informale in cui la sobrietà tipica dell’Arma ha lasciato spazio a emozioni sincere. Al suo fianco, il Comandante Provinciale di Campobasso, Colonnello Luigi Di Santo, gli Ufficiali della Provincia e i collaboratori più stretti. In quella stanza, dove per due anni si sono prese decisioni difficili e condivisi successi investigativi, è calato un silenzio composto, fatto di rispetto e riconoscenza. Non servivano discorsi lunghi: bastavano gli sguardi.
Perché il valore di un comandante si misura non solo nell’efficacia delle operazioni, ma nell’impronta che lascia nei suoi uomini. E Bernabei, in questo, ha saputo essere guida e punto fermo, presenza costante capace di equilibrio anche nei momenti più delicati.
Il trasferimento a Isernia è ora un nuovo inizio, un’altra responsabilità importante che conferma il livello di fiducia che l’Arma ripone in lui. Per Termoli, invece, è il momento di voltare pagina sapendo però che quanto costruito non si disperderà: resterà nei metodi, nell’impostazione del lavoro, nei risultati raggiunti.
E resta soprattutto una certezza: dietro ogni uniforme c’è una storia, e quella del capitano Paolo Bernabei è la storia di un servitore dello Stato che ha saputo unire professionalità, umanità e senso profondo dell’istituzione.
Nel suo saluto non c’è un addio, ma il naturale passaggio di chi ha dato molto e si prepara a dare ancora. Termoli lo accompagna con stima, e con gratitudine. Perché chi serve con questo stile, anche quando parte, continua a lasciare sicurezza. Continuerà a farlo anche ad Isernia, dove porterà con sé un pezzo di questo territorio.

























