Se tra alcuni fedeli il clima che si respira non è all’insegna dell’entusiasmo, il sindaco di Trivento, Luigi Pavone, ha invece accolto con gioia la notizia della nomina di monsignor Camillo Cibotti, ringraziando, al contempo, Claudio Palumbo per gli anni trascorsi sulla cattedra di San Casto. Ai fedeli, rimasti delusi per la mancata nomina di un proprio vescovo, ricorda che nonostante tutto la Diocesi di Trivento è salva anche se condivide la guida spirituale, in “persona episcopi”, con quella di Isernia-Venafro. «È stata una data storica per la nostra comunità – afferma il primo cittadino di Trivento. Con bollettino n. 150 della Santa Sede, il Santo Padre ha nominato Vescovo della Diocesi di Trivento
S.E. Mons. Camillo Cibotti, vescovo della Diocesi di Isernia-Venafro. E, mi sento di dire, anche una significativa giornata per la nostra diocesi. Infatti, di fronte alla paventata soppressione di quella che è una delle più antiche diocesi d’Italia, abbiamo, con sollievo, avuto la notizia della nomina in persona episcopi di sua Eccellenza Mons. Cibotti. Innanzitutto mi preme ancora una volta ringraziare Mons. Claudio Palumbo per il servizio reso in questi anni come pastore della nostra diocesi e per fargli i migliori auguri, a nome di tutta Trivento, per la sua nuova prestigiosa avventura come vescovo della Diocesi di Termoli – Larino. Allo stesso tempo, do il benvenuto a nome di tutta la cittadinanza triventina al nostro nuovo pastore, Mons. Cibotti, certi che con la sua saggezza e la sua esperienza saprà guidare tutti noi verso i valori cristiani, che sempre hanno caratterizzato la nostra comunità. Mi sento, altresì, di rassicurare i fedeli tutti su questo nuovo percorso per la nostra antica diocesi e di invitare tutti ad apprezzare e avere rispetto per questa decisione, che non ci vede affatto ridimensionati. Anzi, di fronte alle decisioni assunte dalla Santa Sede nel recente periodo, che ha visto l’accorpamento di diocesi altrettanto gloriose, questa decisione dimostra l’attenzione della Santa Sede per il nostro territorio. Pertanto, accogliamo con l’amore e la solidarietà che ci ha sempre contraddistinto il nostro nuovo pastore, promettendo a lui e a tutta la Curia Diocesana la nostra vicinanza come amministratori e cittadini per l’inizio di un nuovo percorso che ci pone davanti a tante sfide, sia come uomini di fede che come rappresentanti della società civile. Sono certo che, insieme, sapremo dare le risposte che il nostro territorio aspetta, pur consapevoli delle tante difficoltà che ci sono. Auguri al nostro nuovo pastore per un vescovato di speranza per il nostro territorio».




















