Dopo l’incontro di ieri mattina con il direttore generale dell’Asrem Giovanni Di Santo lo spostamento del centro diurno “Raggio di luce” è stato rinviato di un mese. L’organizzazione di volontariato “Cielo e terra”, che da 15 anni gestisce la struttura collocata al piano terra del poliambulatorio di via Acquasantianni, avrà più tempo per organizzare il trasloco in un’altra sede dei laboratori e delle altre attrezzature.
All’incontro, che si è svolto presso il poliambulatorio, oltre al dg Giovanni Di Santo erano presenti la presidente dell’associazione “Cielo e terra” Maria Mastroiacovo e il sindaco Luigi Pavone.
A breve nella struttura sanitaria a servizio di una decina di comuni dovranno cominciare i lavori per la realizzazione della “Casa di comunità”. «L’incontro – si legge in una nota dell’ufficio stampa dell’Asrem – ha portato a un significativo passo in avanti, finalizzato a tutelare le esigenze dei ragazzi e delle loro famiglie: gli ospiti del centro resteranno nell’attuale sede, il pianterreno del poliambulatorio Asrem, ancora per un mese. Questa proroga è stata concordata per consentire un trasloco non affrettato, ma “più attento”, minimizzando il disagio per i ragazzi che hanno nelle loro abitudini un punto di riferimento fondamentale per il loro benessere. Nel frattempo, l’Asrem, pur trattandosi di servizi socio-educativi e non socio-sanitari, ha assicurato la massima disponibilità a trovare insieme all’associazione e al Comune di Trivento una sistemazione definitiva che sia realmente idonea alle esigenze del centro, delle sue attrezzature e dei progetti educativi in corso. L’intervento diretto del direttore generale Di Santo dimostra la volontà dell’Azienda sanitaria regionale di gestire la transizione legata ai fondi Pnrr con sensibilità, riconoscendo l’importanza del servizio offerto dal centro “Cielo e terra”. L’obiettivo comune è garantire che i necessari lavori di riqualificazione non avvengano a discapito della continuità assistenziale e del benessere dei suoi giovani utenti. Il mese di proroga e la dichiarazione di piena collaborazione rappresentano un segnale positivo, che trasforma l’iniziale “epilogo amaro” in un impegno congiunto per un futuro sereno e ben organizzato per il centro e i suoi ospiti. Ora l’attenzione si sposta sulla ricerca della sede definitiva, per la quale le istituzioni si sono impegnate a procedere con la massima celerità e attenzione».
Non sarà facile trovare una sede alternativa, soprattutto a norma e sufficientemente grande per accogliere i circa 20 ospiti del centro diurno e tutti i laboratori di cui dispongono.






















