Una full immersion di due giorni dedicata all’ambiente, alla sostenibilità e alla cultura del riciclo: è tornata a Pozzilli La Grande Macchina del Mondo, il programma di educazione ambientale di Herambiente (Gruppo Hera), giunto ormai alla sua ottava edizione. Ieri e oggi circa 200 bambine e bambini dell’istituto comprensivo “Pilla” e della scuola materna “Maria Ausiliatrice” parteciperanno a laboratori, giochi e attività che raccontano, con linguaggio semplice e coinvolgente, l’importanza della tutela del pianeta.
Il progetto, che ormai rappresenta un appuntamento consolidato per il territorio, coinvolgerà tutte le 14 classi dei plessi scolastici. Un impegno che Herambiente considera parte integrante della propria missione, come sottolinea l’amministratore delegato Andrea Ramonda: «La Grande Macchina del Mondo – spiega – è uno dei modi con cui vogliamo completare il nostro servizio al territorio. Non solo gestione virtuosa dei rifiuti, ma anche diffusione di una cultura del riuso, del recupero e del riciclo».
Ma è soprattutto su un punto che Ramonda insiste con decisione: la necessità di fare chiarezza sulla realtà del termovalorizzatore di Pozzilli, troppo spesso – denuncia – bersaglio di contestazioni non supportate da dati oggettivi.
«Purtroppo – sottolinea il capo di Herambiente –, il termovalorizzatore di Pozzilli, che trasforma rifiuti non recuperabili in energia rinnovabile sottraendoli alla discarica, è ancora, talvolta, bersaglio di attacchi privi di fondamento e frutto esclusivamente di pregiudizio. I controlli eseguiti da tutti gli enti preposti, infatti, mostrano da sempre come i livelli emissivi non solo siano inferiori mediamente dell’80% rispetto ai limiti di legge, ma risultino sostanzialmente ininfluenti rispetto alla qualità dell’aria della Piana di Venafro. A dimostrazione di ciò, tutti gli studi indipendenti effettuati in questi anni sulla qualità dell’aria nel territorio, non mostrano apprezzabili variazioni nei valori rispetto ad aree prive di impianti. E proprio per il livello di protezione ambientale offerta, l’impianto è oggi considerato fra le eccellenze dell’impiantistica ambientale italiana, meta di numerosi percorsi di visita e studio».
Parole forti, che collocano l’impianto come modello nazionale nel settore dell’economia circolare e della produzione energetica da rifiuti non recuperabili.
Nel dettaglio, ogni classe ha scelto un percorso specifico tra quelli proposti dal catalogo del progetto, calibrati sui vari temi ambientali – acqua, riciclo, energia – e soprattutto sull’età dei partecipanti. Le attività, sempre guidate da educatori specializzati, privilegiano l’interazione e il divertimento come strumenti di apprendimento.
Per le scuole dell’infanzia sono stati selezionati due laboratori: Se gli alberi potessero parlare, un viaggio giocoso alla scoperta della riduzione dei rifiuti e della raccolta differenziata, e Che spettacolo è la scienza, uno show interattivo in cui i bambini esplorano il mondo dei materiali, imparando perché l’abbandono dei rifiuti è dannoso e come il riciclo può dare loro una seconda vita.
Gli alunni della scuola primaria, invece, saranno impegnati tra coding e creatività. Con I robot amici dell’ambiente guideranno piccole coccinelle robot attraverso una città immaginaria per risolvere problemi legati alla gestione dei rifiuti. In Un flipbook per l’ambiente, invece, realizzeranno un libro animato per riflettere – pagina dopo pagina – sull’idea che ogni singola azione può generare un cambiamento significativo.
Il progetto La Grande Macchina del Mondo continua così a rappresentare un momento importante di incontro tra scuola, educazione e cultura ambientale. Un impegno che va oltre l’insegnamento ai più piccoli: è un messaggio al territorio intero, soprattutto in un’area come quella di Pozzilli-Venafro, dove il dibattito sul tema ambientale rimane costante.
E i numeri, come ricorda Ramonda, sono lì a parlare: controlli continui, studi indipendenti, emissioni tra le più basse d’Italia. Un quadro che l’azienda rivendica come esempio di eccellenza, mentre le nuove generazioni imparano – giocando – che il futuro dell’ambiente dipende anche da loro.






















