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Da studenti a professori, da contadini a medici, da ex politici ad aspiranti politici. Passando, anzi partendo dagli attivisti, organizzati da Emilio Izzo. Gente di sinistra e gente di destra. Al sit in di ieri nel piazzale del termovalorizzatore Herambiente di Pozzilli c’era insomma un po’ tutto l’arco costituzionale rappresentato per gridare “rifiutiamoli” ai politici regionali ed ai rifiuti stessi. Un centinaio di persone in totale. Zero sindaci ed amministratori locali però. Come rimarcato da vari manifestanti: “Pochi giorni fa a Venafro c’è stata una sfilata di sindaci tutti belli in fascia tricolore… Oggi qui non c’è nessun sindaco…”.

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Numerosi invece gli striscioni presenti ed affissi in bella mostra, lontano dai cancelli della società, i cui confini sono stati ben protetti da Carabinieri e Polizia in forze. Diversi gli interventi da parte degli attivisti, interventi tutti (o quasi) tecnici, dalla chimica alla fisica per spiegare che i camini dei termovalorizzatori non restituiscono aria fresca bensì sostanze inquinanti. Ovviamente, Herambiente – fino a prova contraria – rispetta i livelli massimi consentiti, ma il problema è che le emissioni del termovalorizzatore si sommano allo smog ed alle altre aziende creando un mix per certi versi micidiale. Contro questo e contro l’accordo con la Regione Abruzzo ieri sono scesi in strada i comitato ed i movimenti della provincia. Presente in gran numero anche il meetup di Venafro del Movimento 5 Stelle nonché giovani dell’Arcigay. Una delle prime volte al sit in si sono visti anche tanti bambini e studenti. Uno striscione ricordava come “Anche i figli dei politici respirano l’aria che respirano i cittadini di Venafro”. Eppure “non si vede il sindaco della mia città – ha protestato Pietro Pensato -, magari avrà avuto altri impegni, come noi cittadini che però abbiamo trovato il tempo di venire”. Tra gli altri manifestanti, presente in prima fila il sindacalista dell’Usb, Sergio Calce.
I vari intervenuti hanno ricordato come le polveri sottili e la diossina, ma non solo, non fanno assolutamente bene alla salute, per usare un eufemismo. L’esponente del Movimento 5 Stelle, l’ingegnere Antonio Zullo, ha per certi versi sposato la causa delle Mamme per la salute ipotizzando una dismissione dell’impianto di Pozzilli. Ipotesi rilanciata dai comitati rappresentati da Emilio Izzo in adesione al principio di precauzione quando si tratta di salute. Non è passata inosservata la presenza dell’ex assessore regionale Filoteo Di Sandro.

sit in hera 19 marzo 2016 panoramica
Chiuso il sit in dimostrativo, ora gli attivisti organizzeranno nuovi incontri e proteste al fine di sconsigliare alla Regione di portare avanti l’accordo con l’Abruzzo e per impedire l’aumento di quantità di rifiuti da bruciare nel termovalorizzatore che, ricordiamo, con il famigerato articolo 35 del decreto Sblocca Italia rischia di diventare uno degli impianti strategici a livello nazionale. Ciò significa che se così dovesse essere per ipotesi – al momento è infatti solo una ipotesi – il governo potrebbe decidere di destinare a Pozzilli altri rifiuti da ‘valorizzare’ e in quel caso le istituzioni locali non potrebbe profferire verbo.
Insomma, c’è da lottare e quanto pare i cittadini sempre più numerosi lo hanno compreso. A testimonianza di ciò c’è anche la nascita di altri comitati (“Cittadini per la salute” a Roccaravindola) e l’interesse di comunità quali quelle di Monteroduni e di Sesto Campano che chiedono anzi esigono risposte sulla qualità dell’aria che si respira sul territorio.

 

(su Primo Piano Molise di oggi in edicola)

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