Una mattinata di rabbia, delusione e frustrazione quella vissuta ieri dai pendolari di Venafro, lasciati a terra a causa di un disservizio del trasporto sostitutivo Trenitalia. Il bus in arrivo da Isernia, che avrebbe dovuto fermarsi alla stazione cittadina alle 7:15, non si è mai presentato, provocando un’ondata di proteste e anche l’intervento dei Carabinieri.
Molti viaggiatori, in attesa alla fermata, avevano prenotato in anticipo treni ad alta velocità da Napoli e Roma, per eseguire visite mediche o per lavoro. Nessuna comunicazione ufficiale è arrivata da Trenitalia: il bus ha semplicemente saltato la fermata, costringendo i passeggeri a organizzarsi in autonomia per raggiungere le stazioni di Vairano e Cassino, con oltre 90 minuti di ritardo accumulati.
Tra chi ha denunciato il disservizio c’è una cittadina che avrebbe dovuto sostenere una visita specialistica a Roma prenotata da mesi: «Tutto saltato. Le liste d’attesa sono lunghissime e non so quando potrò riottenere l’appuntamento. Ho denunciato l’accaduto ai Carabinieri, spero che qualcuno paghi per questi danni».
Scene di forte tensione si sono registrate davanti alla stazione, con i militari costretti a intervenire per placare gli animi. «A chi dobbiamo rivolgerci per far valere i nostri diritti?» si è sfogato un pendolare diretto a Roma. «Sono costretto a prendere l’auto e arrivare al lavoro con tre ore di ritardo. È una vergogna. Non è da Paese civile».
C’è chi ha dovuto rinunciare alla partenza, chi ha perso coincidenze e chi, come alcuni viaggiatori di ritorno, ha dovuto aspettare fino alle 13 per rientrare a casa. Una coppia di Sesto Campano ha annunciato l’intenzione di presentare un esposto ai Carabinieri e di rivolgersi a un’associazione dei consumatori per chiedere un risarcimento.
Un altro brutto colpo per il trasporto pubblico in Molise, in una situazione che – come denunciano i cittadini – rischia di ripetersi nell’indifferenza generale.
Marco Fusco

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