Dopo le contestazioni sollevate ieri dalla consigliera regionale del Pd,Micaela Fanelli sulle recenti elezioni del Consorzio di bonifica della Piana di Venafro, arriva la replica – dura e articolata – del presidente dell’ente, Raffaele Cotugno, che respinge in blocco le accuse e rivendica «legalità, correttezza amministrativa, efficienza, conti in ordine e competizione leale».
Cotugno contesta innanzitutto l’impianto delle osservazioni della consigliera, accusandola di «non conoscere le regole del voto» e di non aver letto con attenzione lo Statuto del Consorzio, né gli atti trasmessi alla Regione tra il 2021 e il 2022 relativi alle procedure di modifica statutaria. «Sarà certamente edotta – afferma – dalla risposta che il presidente Roberti fornirà alla sua interrogazione».
Nel merito, il presidente entra poi nel dettaglio del sistema elettorale del Consorzio, suddiviso in tre fasce di voto: le prime due eleggono tre consiglieri ciascuna, mentre la terza – la più ampia, circa 150 consorziati – ne elegge sei. Ogni lista può presentare fino a 12 candidati, ma, spiega Cotugno, «tra anziani che non votano, grandi società assenti da anni, sottoscrittori impossibilitati a candidarsi e un bacino effettivo di circa 110 votanti, risulta di fatto impossibile comporre una terza lista per la fascia 3». Diversa, secondo lui, la situazione nelle fasce 1 e 2, dove la composizione di più liste è strutturalmente possibile.
Inoltre, Cotugno ricorda che due candidati della lista avversaria – l’ex vicepresidente Carmine Falciglia e l’assessore Guido Cimino – avrebbero votato a favore della modifica dello Statuto in Direttivo e in Consiglio, «che non riguarda solo il sistema maggioritario», aggiunge. Un elemento che, a suo dire, smentirebbe la narrazione di irregolarità o forzature.
«I numeri e i fatti parlano chiaro», ribadisce il presidente, che invita Fanelli – «libera di ricorrere alle vie giudiziarie» – a «non vedere ombre dove non ci sono», ricordando che i consorziati «si sono recati democraticamente ai seggi ed esprimono regolarmente i contributi dovuti per la bonifica».
Cotugno non risparmia una stilettata alla consigliera, accusandola di «sollecitare ricorsi, inviare lettere ai ministeri e lanciare accuse» mentre – sostiene – non avrebbe speso «nemmeno una parola» su «qualche sindaco» che avrebbe sostenuto una delle liste in gara pur essendo «inadempiente nei confronti del Consorzio, nonostante i servizi ricevuti».
Il presidente smentisce poi l’accusa di presunta esclusione dal voto da parte del direttore del Consorzio: «Cinque anni fa – ricorda – votarono due liste contrapposte e tra i delegati figurava anche l’ex dirigente scolastico regionale Sabatini. Se un dipendente scolastico è delegato e allo stesso tempo sindaco, non è certo un problema per i consorziati».
Cotugno rivendica infine la gestione dell’Ente: «Abbiamo approvato bilanci in avanzo, non abbiamo chiesto ingenti somme alla Regione, sacrificando spesso i nostri operai per grandi riparazioni». E invita Fanelli a concentrare le sue energie politiche su altre priorità del territorio: «Trovi il tempo per impegnarsi per quest’area e per ottenere le risorse necessarie alla pulizia dei torrenti Rava e San Bartolomeo, a rischio esondazione. Il Consorzio, come sempre, è disponibile a mettere a disposizione uomini e mezzi».

























