«Le istituzioni non sono proprietà privata di chi le governa pro tempore». È con parole nette e senza concessioni che la consigliera regionale del Partito democratico Micaela Fanelli replica alle ultime affermazioni del presidente del Consorzio di bonifica della Piana di Venafro Raffaele Cotugno, riportando il confronto su un piano che, a suo dire, non ha nulla di politico-elettorale ma riguarda esclusivamente la regolarità formale delle procedure di voto.
Fanelli respinge con decisione l’idea che la sua presa di posizione sia riconducibile a una «sconfitta non accettata» o a una lettura strumentale dell’esito elettorale. «Qui non si discute di chi abbia vinto o perso – chiarisce – ma del corretto esercizio di un diritto e della trasparenza di un procedimento». Al centro della questione resta un elemento preciso: l’impedimento al voto del legittimo rappresentante dell’istituto “Pertini” di Campobasso, proprietario dei terreni consortili, e la contestuale ammissione al voto di una delegata dell’Ufficio scolastico regionale.
Un passaggio che, secondo la consigliera dem, non può essere liquidato come dettaglio marginale, soprattutto considerando che quel singolo voto è risultato decisivo nell’assegnazione della Fascia 2. «Non si tratta di “sapere chi ha votato chi” – puntualizza – ma di capire perché si sia scelto un meccanismo di delega calato dall’alto, anziché rispettare l’autonomia decisionale di un’istituzione scolastica dotata di personalità giuridica».
Fanelli definisce «un espediente dialettico» il ricorso a espressioni come «doti divinatorie» o «deliri di onnipotenza», accusando il presidente del Consorzio di eludere il merito dei rilievi sollevati. «Sono dati oggettivi – ribadisce – che la vittoria sia maturata per un solo voto e che quel voto non sia stato espresso dal soggetto titolato. Chiedere conto di questo non è un attacco alla democrazia, ma un atto di vigilanza istituzionale».
La consigliera allarga poi il perimetro della questione, richiamando il principio costituzionale di imparzialità della Pubblica amministrazione, che a suo avviso risulterebbe compromesso laddove si consentisse a figure politicamente schierate di incidere in modo determinante su consultazioni così equilibrate. Proprio per questo, Fanelli conferma di aver presentato una interrogazione in Consiglio regionale e di aver interessato direttamente il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, affinché siano effettuate tutte le verifiche del caso sull’operato dell’Ufficio scolastico regionale del Molise.
«Il presidente Cotugno richiama i principi costituzionali solo quando gli fa comodo – conclude – ma la Costituzione tutela innanzitutto il diritto dei cittadini a elezioni trasparenti e a una gestione pubblica al riparo da ombre e conflitti di interesse. Se tutto è avvenuto nella norma, la maggioranza del Consorzio non ha nulla da temere. In caso contrario, è dovere delle istituzioni intervenire».
Una replica che non attenua i toni del confronto, ma che riafferma con forza la linea della consigliera dem: la democrazia non si difende con l’arroganza, ma sciogliendo i dubbi, soprattutto quando in gioco c’è la credibilità di un ente strategico per il territorio agricolo e ambientale della Piana di Venafro.

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