La Squadra Mobile di Campobasso ha inferto un altro duro colpo allo spaccio di sostanze stupefacenti. Ricorderete l’operazione che portò all’arresto di Massimo Colitti, beccato con 200 grammi di cocaina purissima. Da febbraio 2012 un’attenta attività di indagine ha permesso di sgominare la banda che forniva anche il Molise.
Otto persone tratte in arresto, sette più il campobassano Colitti, due denunce a piede libero, oltre 500 dosi di sostanza stupefacente sequestrata (cocaina ed eroina).
Sono i numeri dell’operazione denominata ‘Libanese’ dal nome del capo della banda Mirco Biagiotti, titolare di un’officina a Fondi, dove oltre ad aggiustare moto si smerciava droga. E proprio nel centro laziale andava a rifornirsi il campobassano che poi vendeva le dosi nel capoluogo.
Nel febbraio del 2012 l’arresto fu seguito da un’ampia attività di indagine, portata avanti dalla Squadra Mobile del capoluogo con la collaborazione dei colleghi di Latina e del commissariato di Fondi.
La banda dello spaccio, che oltre al Molise, in particolare Campobasso, riforniva Fondi e il Lazio, era composta da 6 italiani – tra questi Colitti e “Libanese” -, un rumeno e un tanzanese, tal Moses Hokororo, tratto in arresto questa mattina a Castelvolturno, il fornitore a monte, colui che faceva arrivare lo stupefacente in officina. I ruoli erano ben definiti: Libanese e Hokororo erano quelli più operativi, poi c’era l’autista di fiducia, il rumeno Marian Borcoi, il collaboratore e tre pusher, quattro se si include Colitti, di cui uno incensurato.
I dettagli dell’operazione sono stati forniti questa mattina nel corso di una conferenza stampa alla presenza del dirigente della mobile Annicchiarico e del sostituto commissario Oriente.

 

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