Elisa Polcino è stata colpita con una pietra di 12 chili. Questo l’esito dell’autopsia svolta ieri mattina nell’obitorio dell’ospedale San Pio di Benevento e terminata poco prima delle 14:00. La donna 49 enne, prima vittima della strage familiare di Paupisi, è stata uccisa dal marito Salvatore Ocone mentre era a letto.
La grossa pietra è stata trasportata dai Carabinieri all’interno dell’obitorio per consentire la comparazione con le lesioni sul corpo della donna. L’esame sulla salma è stato curato dal medico legale Francesco La Sala insieme all’anatomopatologo Pasquale Goia e la tossicologa Rafaella Petrella, incaricati dal pm Chiara Marcaccio. Presente ieri mattina anche il medico legale Lamberto Pianese, consulente del figlio maggiore di Salvatore Ocone Mario, assistito dall’avvocato Nicodemo Gentile.
Antonia Ocone, la sedicenne secondogenita ridotta in fin di vita, resta ricoverata nel reparto di Rianimazione del Neuromed di Pozzilli. Secondo l’ultimo bollettino medico emesso dai sanitari dell’ospedale, dove la ragazza è stata trasportata la sera stessa in cui fu trovata esanime dai Carabinieri nella macchina del padre nei dintorni di Campobasso, le condizioni generali restano stabili. La novità è la sospensione del coma farmacologico. Ora si attende che nelle prossime ore i farmaci vengano metabolizzati e si possano avere eventuali segni di risveglio. La prognosi resta riservata.
Salvatore Ocone, arrestato martedì scorso, dopo il tentativo di fuga durato più di dodici ore e terminato con l’arresto dei Carabinieri nelle campane di Ferrazzano, con in macchina il corpo senza vita del figlio 15enne Cosimo e con quello agonizzante della figlia Antonia, è ancora detenuto nel carcere di Campobasso in attesa del trasferimento al penitenziario di Benevento. Dopo l’autopsia si attende l’ora esatta del decesso della donna, un elemento chiave che contribuirà a far luce sulla sequenza dei due omicidi e sulla fuga dell’uomo dalla villetta di Paupisi con a bordo della Opel Mokka i corpi dei due figli.

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