Decine di giovani in cerca di lavoro truffati da una donna che usava i nomi della Regione Molise e del Ministero dell’Istruzione – a loro insaputa – per raggirare le sue vittime e farsi consegnare soldi in cambio di inutili titoli di studio. A smascherarla è stata la Squadra Mobile di Campobasso con un’inchiesta coordinata dal sostituto procuratore Fabio Papa.
La donna, E.D., 30 anni, residente in un paesino della provincia, è stata denunciata. Presidente di un’associazione che evoca valori etici, impegnata solo di facciata nel volontariato, la denunciata pubblicizzava l’organizzazione di corsi di formazione falsamente accreditati, per i quali spendeva appunto nomi blasonati di enti pubblici, estranei invece ai fatti, e in cambio di somme che andavano dai 400 ai 1.200 euro, truffava i giovani in cerca di lavoro con la promessa di rilasciare titoli di studio spendibili per ottenere punteggi nei concorsi pubblici, oppure l’automatica assunzione nella Pubblica Amministrazione.
Le indagini hanno appurato che nella trappola sono cadute decine di persone e che l’attività fruttava alla donna almeno 4mila euro al mese, non dichiarati al fisco perché, formalmente, apparivano come contributi all’associazione che per sua natura non ha finalità lucrative.
“Si presume – evidenziano gli investigatori – che, a fronte di quelli identificati ed ascoltati dalla Polizia, tanti altri sono caduti nella rete del raggiro e finora non hanno ancora denunciato il fatto: possono tuttavia farlo recandosi in Questura”.

 

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