Centinaia di migliaia di euro per pranzi e buffet, spese personali, acquisti vari e contributi a pioggia. È accusato di peculato e abuso d’ufficio l’ex presidente del Consiglio regionale del Molise Michele Picciano. La procura di Campobasso ha chiuso l’indagine affidata alla Digos sull’esponente del centrodestra con un avviso di garanzia. Nel periodo in cui è stato al vertice di Palazzo Moffa, sede dell’assemblea regionale, tra 2009 e 2011, Picciano, allora tra i dignitari locali del Pdl, si è appropriato, secondo la ricostruzione del sostituto procuratore Fabio Papa, di ingenti somme di denaro e ha speso i soldi pubblici utilizzando carte di credito di rappresentanza (per circa 75mila euro), facendone un uso “direttamente e indirettamente personale”. Nelle carte dell’indagine ci sono dettagliate liste di pranzi al ristorante (più di 60). “Numerosissimi e costosi incontri conviviali – scrive il magistrato – con un cospicuo numero di partecipanti, rimasti imprecisati nell’identità e nella qualità”. E ancora, colazioni di lavoro e buffet “di improbabile significato istituzionale”, come in occasione dello scambio di auguri natalizi del 2009 (un buffet da quasi cinquemila euro); l’anno dopo, sempre per Natale, i buffet diventano tre: uno per i consiglieri regionali, uno per i dipendenti e uno per i giornalisti. Ma nella lista delle spese ‘pazze’ c’è anche un pranzo “istituzionale” organizzato da Picciano in occasione della fine della legislatura: 42 persone a tavola, con soldi pubblici, compresi alcuni consiglieri regionali. Altri 22mila euro sono stati utilizzati per acquistare centinaia di libri. Tra questi 300 copie di ‘Sant’Agostino: discorsi sul Natale e l’Epifania’, 100 copie di ‘Semplice-Spazio,tempo, poesia’, 71 copie di ‘Tetralogia’ e 83 di ‘Dal salotto al ring televisivo’. “Libri – evidenzia la Procura – in alcun modo pertinenti a finalità istituzionali. Si tratterebbe, dunque, solo di regalie a fini presumibilmente elettorali”. Ci sono poi l’acquisto di arredamenti per l’ufficio, come una lampada da tavolo da 936 euro e un tappeto color prugna da 2160 euro, e otto quadri per un totale di oltre 8mila euro. E ancora, spese “in modo e quantità smodati e irrazionali”, seimila euro per l’acquisto di bevande, cialde di caffè, orzo e acqua da offrire in occasione di visite istituzionali. Non mancano i “contributi a pioggia”. Sono quelli concessi “esaudendo le richieste” di varie associazioni, anche private. Infine, a Picciano vengono contestati episodi che coinvolgono il suo segretario personale al quale avrebbe procurato “ingiusto vantaggio” concedendo somme di denaro ad uso personale. In particolare si parla di un contributo da seimila euro a un’associazione onlus , un “Centro di carità” il cui presidente era proprio il suo segretario personale.

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