Dimissioni qualora dovesse emergere “anche un solo illecito”. Lo conferma il presidente della Regione Molise, Paolo Di Laura Frattura, nel corso della conferenza stampa convocata sul caso Biocom che lo vede iscritto sul registro degli indagati per malversazione e appropriazione indebita. “Sarà la giustizia – aggiunge – a fare chiarezza e ne sono straordinariamente convinto. Spero per questo di poter avere la possibilità di essere sentito subito anche perché ho la coscienza a posto e sono pronto ad affrontare ogni domanda”. E sull’utilizzo fatto dei fondi ottenuti dalla Regione da quelle che qualche anno fa era la sua azienda spiega: “I macchinari che abbiamo acquistato sono su un’area della Biocom comprata nella zona industriale di Termoli, nessun mistero”. Precisa anche che “c’è una fidejussione bancaria che garantisce tutto, in caso di inadempienze la regione potrebbe rivalersi subito”. Ai giornalisti pone un interrogativo facendo riferimento al caso giudiziario sulla vicenda ancora pendente davanti al Consiglio di Stato: “In attesa del giudizio come fa la Biocom a restituire delle somme mentre un tribunale ha detto esattamente il contrario?”.
“La mia fiducia nella magistratura – rimarca poi – è così radicata che non avanzo insicurezze preventive sui nomi degli inquirenti. Non getto ombre su legami, parentele, o amicizie particolari come ha fatto, di recente Michele Iorio, per far passare in secondo piano la notizia vera, e cioè che c’era un’indagine su di lui, gettando fango su mia sorella”.
“Quella parte dell’informazione che pensa di ottenere, con metodi bassi e fin troppo facili da decifrare, un cedimento da parte mia, un cedimento che non ci sarà mai” ancora Di Laura Frattura. “Non regaleremo a nessuno i soldi dei molisani per ottenere la compiacenza. Non regaleremo a nessuno i soldi dei molisani per dettare la linea. Non regaleremo a nessuno i soldi dei molisani per distruggere il nemico” conclude sul punto.


























