È stato rintracciato in un’abitazione alla periferia di Termoli dove si era rifugiato sfuggendo per qualche giorno al ritorno in carcere dopo aver violato le prescrizioni della sorveglianza speciale: Francesco Pio Sbrocchi, 54 anni, è ora rinchiuso nella casa circondariale di Larino.
Gli agenti della Squadra Mobile gli hanno notificato un provvedimento del Tribunale di Foggia di revoca della sospensione della esecuzione di una pena per reati contro il patrimonio.
Il nome di Sbrocchi salì alla ribalta nel 1994 nell’ambito dell’inchiesta sulla scomparsa di Emanuela Orlandi, della quale non si sono avute mai più notizie. Sbrocchi venne arrestato nel marzo del 1995 con l’accusa di aver tentato di truffare lo Stato Vaticano, insieme all’ex direttore della Caritas di Foggia, padre Antonio Intiso, all’epoca 63enne, e al penalista Matteo Starace, di 38 anni, di San Severo. I tre vennero scarcerati il 4 aprile dello stesso anno. Secondo l’accusa, Sbrocchi – sostenendo di essere il segretario di don Intiso – avrebbe chiesto la somma di 5 miliardi di lire per impedire che Emanuela Orlandi venisse uccisa. Il 29 febbraio del 2000 il gip del Tribunale di Roma Biagio Roberto Cimini, su richiesta della Procura della capitale, firmò il decreto di archiviazione dell’inchiesta.

























