Altro duro colpo allo spaccio delle sostanze stupefacenti. I carabinieri del Nucleo investigativo di Campobasso hanno eseguito 10 misure cautelari e denunciato 19 persone nell’ambito di una maxioperazione denominata Drug Dinners.
Venti, inoltre, le perquisizioni effettuate all’alba di stamani; 80 i militari impiegati, 25 gli automezzi, una unità cinofila arrivata da Chieti e un elicottero decollato da Bari.
Più di un chilo invece la droga sequestrata tra cocaina, hascisc, cobret e eroina. Gli indagati erano soliti organizzare delle cene e per spacciare nelle telefonate usavano, insieme ai loro clienti, un linguaggio in codice: “Ordina una cena per due, una cena per tre, a base di carne o a base di pesce” in base alla droga da far arrivare. Da qui il nome dell’operazione: Drug Dinners.
L’indagine, coordinata dal capitano Nicola Gismondi, è partita da un esposto anonimo, inviato forse da un giovane assuntore di droga di Campobasso, che segnalava l’attività di spacciatore di un altro ragazzo del capoluogo.
Le misure cautelari sono state chieste dal sostituto Fabio Papa e ordinate poi dal giudice Teresina Pepe. Durante le indagini, nello scorso mese di gennaio (ma la notizia non era stata divulgata per non ‘bruciare’ l’attività investigativa in corso) furono arrestate su ordine del Gip di Vasto due persone di San Salvo, i fornitori di droga degli spacciatori molisani.
Gli arrestati sono tre ragazzi di Campobasso (R.P., A.G., D.G.), tre di Bojano (W.Z., E.D. e R.D., tutti ai domiciliari con il braccialetto elettronico) e due di San Salvo (S.F. e V.B.). I provvedimenti di obbligo di dimora riguardano invece E.L. e T.D.
I tre arresti a Campobasso sono a carico di persone già in stato di detenzione per fatti analoghi: una nel carcere di Campobasso e altre due in comunità di recupero a Macerata e Fermo.
Quanto alle 19 persone denunciate a piede libero: per 11 di loro le contestazioni sono identiche a quelle degli arrestati; mentre per altri 8 il reato contestato è quello di favoreggiamento personale perché hanno aiutato alcuni degli arrestati ad eludere le indagini dichiarando ai carabinieri di non aver mai acquistato o ricevuto la droga da loro.

 

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