Con i fondi del gruppo pagava ristoranti, cialde di caffè e coppe per sponsorizzazioni sportive. Riscontri in linea con gli scandali delle altre regioni, quelli effettuati dalla Guardia di Finanza di Campobasso. Che nel caso dell’ex presidente del Consiglio, Michele Picciano, hanno portato ad un sequestro di beni del valore di 270mila euro: tre immobili, vari appezzamenti di terreno, un’autovettura e due motocicli. Il provvedimento è stato disposto dal Gip del tribunale del capoluogo.
L’attività investigativa portata avanti dal Gico, e coordinata dal sostituto procuratore Nicola D’Angelo, prosegue con gli accertamenti relativi alle memorie difensive prodotte dagli indagati. Che sono in totale 32, 3 le posizioni invece archiviate. Tutti i politici coinvolti sono stati ascoltati al Palazzo di Giustizia nei mesi scorsi. Nel corso delle indagini, in particolare, gli investigatori hanno passato al setaccio copiosa documentazione utile a verificare la reale destinazione dei fondi stanziati per i gruppi. E sono emerse numerose illiceità. L’ipotesi per cui la procura procede è peculato.

























