Il Nucleo di Polizia Tributaria di Campobasso ha messo fine alla “truffa dei kilowatt”, denunciando due imprenditori operanti nel comparto delle produzione a livello industriale di energie rinnovabili. Proprietari di fondi rustici, attraverso scritture private, si erano impegnati a cedere loro terreni ma gli atti sono risultati viziati da varie clausole che hanno indotto in errore i contraenti, come la promessa di futuri vantaggi economici derivanti dalla vendita di energia elettrica. L’indagine era partita da 20 esposti presentati da altrettante parti lese. Si è accertato che non esisteva alcuna richiesta di autorizzazione o “connessione” avanzata ai Gestori di Rete nazionale o ai vari enti coinvolti, né esistevano convenzioni in tal senso, contrariamente a quanto attestato dai denunciati. I finanzieri hanno quantificato in circa 200mila euro gli importi sui quali gli ideatori della truffa avevano messo le mani (di cui 95mila già intascati), che ora risponderanno del reato di truffa in concorso. “Ad ulteriore riprova della condotta fraudolenta – ha spiegato la Guardia di Finanza – le indagini hanno anche accertato che l’attività d’impresa dei due era cessata ormai da tempo e non erano stati assolti obblighi fiscali fondamentali, quali la presentazione delle dichiarazioni”.

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