Il procuratore capo presso il tribunale di Isernia Paolo Albano ha tenuto questa mattina una conferenza stampa per illustrare i dettagli dell’operazione ‘Cover Wast’, la complessa e mirata indagine volta ad accertare la presenza di rifiuti pericolosi sul territorio pentro nell’area della piana tra Venafro e Sesto Campano.

Le indagini, dirette dalla Procura di Isernia ed eseguite dal Noe di Campobasso in collaborazione con i carabinieri di Venafro hanno portato al sequestro di due terrreni adibiti a discariche abusive.

Ulteriori controllo portati avanti con l’ausilio di geologi, personale e mezzi del comando dei Vigili del Fuoco e dell’Arpa Molise hanno fatto sì che, nel sottosuoli, tra i 5 e i 7 metri, siano stati rinvenuti fusti contenenti rifiuti interratti in passato nonché materiale argilloso con alla sommità sottili strati di colore nero dalle esalazioni tipiche degli idrocarburi, rifiuti provenienti da opere di costruzione e demolizione edile, rifiuti plastici e buste di calce idrata, terraimpregnata di oli minerale, materiale solido compatto di colore verde chiaro di natura da ddefinire, residui provenienti dalle lavorazioni di fonderie, rottami ferrossi, filtri di olio motore e pezzi provenienti dalla demolazioni di veicoli, tubi in plastica, cavi elettrici, pezzi di guaina catramata e materiale bituminoso di natura edile, onduline in fibrocemento travi e barre di metallo e blocchi di asfalto.

Di qui la richiesta del sequestro delle aree con accertamenti chimici per valutare la tossicità dei campioni prelevate ed accertarne l’eventuale pericolosità per poi procedere alla bonifica.

Ma – ha aggiunto Albano – “allo stato le falde acquifere non risultano compromesse”.

E rassicurando la popolazione ha poi affermato: “Non sono emersi inquinamenti allarmanti, soprattutto per la produzione agricola (del resto le aree sequestrate sono dei terreni incolti), per questo ci sentiamo di tranquillizzare la gente residente nella zona”.

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