S’aggrava la pena per due delle persone implicate nell’operazione Final Cut.
La squadra mobile della Questura di Isernia ha infatti arrestato e condotto nel carcere il 25enne rom ai domiciliari al termine dell’indagine e sottoposto all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria la moglie per cui, in un primo momento, era stato previsto unicamente l’obbligo di dimora. I due erano al centro dell’indagine che aveva visto la denuncia di altre cinque persone.
All’epoca, gli agenti verificarono che i due avevano dato vita ad una vera e propria centrale di spaccio di sostanze stupefacenti presso le proprie abitazioni, smerciando cocaina, hashish e marijuana in ogni angolo della città.
Nonostante simili provvedimenti, però, marito e moglie hanno continuato ad ospitare presso la propria abitazione persone gravate da pregiudizi di polizia per reati concernenti proprio gli stupefacenti, violando quindi le prescrizioni imposte dal Gip del Tribunale di Isernia. Di qui la richiesta dell’insaprimento delle misure a carico dei due da parte della Procura.
Per questo motivo, il Giudice ha ritenuto opportuno sottoporre il Sarachelli al regime coercitivo della custodia cautelare, ordinando agli uomini della Polizia di Stato di Isernia di condurlo immediatamente nel carcere di Ponte San Leonardo. Sorte analoga ha riguardato la sua consorte: per lei l’aggravamento ha comportato la sottoposizione all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria: la donna dovrà far visita tre giorni a settimana ai poliziotti di via Palatucci.

























