“La censura che mi ha inflitto la curia non ha valore”. Così don Vincenzo Chiodi, dopo l’annuncio della sospensione a divinis dal celebrare messa e da tutti gli atti legati al Sacro Ministero. “Il decreto mi è stato recapitato dalla curia nel modo sbagliato ed io non lo accetto. Secondo il diritto canonico, il provvedimento doveva essere notificato dal cancelliere della curia, alla presenza di due testimoni e non da un semplice parroco. E’ un decreto fasullo”.

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