In una cassa acustica aveva soldi e droga. Altrove anche un proiettile da guerra calibro 9 per 19. Eppoi tutti gli strumenti necessari per tagliare droga, confezionarla e venderla. E’ finito in carcere ieri pomeriggio Antonio Rivera, classe ’74, nato e residente a Guglionesi. Lo hanno ammanettato gli uomini della sezione antidroga della Mobile di Campobasso su richiesta del sostituto procuratore di Larino Susi Morena. L’indagine è scattata grazie ad una telefonata. Un grido d’aiuto giunto nelle scorse settimane sul telefono del sostituto commissario Mario Oriente. E’ a lui che una voce racconta di assistere quotidianamente ad uno strano andirivieni in un garage del centro storico di Guglionesi. Facce strane, volti poco affidabili, forestieri che frequentano quella strada di giorno e di notte. Cominciano, quindi, i servizi di osservazione. La Mobile di Campobasso si sposta lungo le strade del paese. Guarda, annota, registra. Il garage si trova in via Presente, borgo vecchio di Guglionesi e il via vai di gente è realmente assiduo. Ci sono le ‘‘‘‘vedette’, però, che controllano a vista se arrivano i controlli e nell’ultimo appiattamento della polizia, quello dell’altro ieri, capiscono che quelle auto appartengono probabilmente alle forze dell’ordine. La Mobile decide allora di entrare in azione. Il 38enne per non è in casa, si trova in piazza. Una presunta strategia – anche questa – per depistare eventuali sospetti. Ma gli agenti gli notificano il provvedimento di perquisizione domiciliare. Allora li accompagna nel garage e iniziano le ricerche, lunghissime. Soldi e droga sono ben nascosti, ma i poliziotti trovano 5020 euro in contanti con banconote da 20 euro, 20 grammi di mairiuana, 0.6 grammi di cocaina ancora da tagliare, bilancini di precisione e un tavolo consumato dal taglio degli stupefacenti, impregnato di droga rinvenuta, fra l’altro, anche nei cassetti dove era finito probabilmente durante la confezione delle dosi. Rivera nega ogni cosa ma le prove sono schiaccianti. L’antidroga lo porta negli uffici di Campobasso, lo arresta. Per lui si sono aperte le porte del carcere di Larino.

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