L’ex questore di Campobasso Raffaele Pagano non demorde. Questione di principio, per un uomo di legge, che se c’è una sentenza questa va rispettata e – nel caso di specie – messa in pratica.
Il Tar e poi il Consiglio di Stato hanno annullato la nomina della ex consigliera regionale di centrodestra Paola Matteo a Garante dei diritti della persona, accogliendo il ricorso presentato dallo stesso Pagano e dall’avvocatessa Elena Bertoni (entrambi presenti nell’elenco degli idonei all’incarico). Ma Palazzo D’Aimmo non ha ancora provveduto alla nuova designazione. Quindi, Pagano ha promosso e ottenuto un giudizio di ottemperanza con il ricorso curato dagli avvocati Salvatore Di Pardo e Andrea Latessa.
Il Tribunale amministrativo regionale del Molise ha deciso il giudizio con sentenza da qualche giorno ordinando alla Regione di eseguire il verdetto del 2023, in particolare assegna al Consiglio regionale – organo competente – 60 giorni per rinnovare la procedura di nomina del Garante (ufficio di tutela per minori, detenuti e accesso civico al momento “scoperto”). Se l’Assemblea non provvederà, il Tar ha già da ora fissato anche il prossimo step individuando nel presidente Quintino Pallante il commissario ad acta per l’adempimento (avrà a sua disposizione 30 giorni una volta scaduti i primi 60).
La Regione è stata anche condannata alle spese legali di questo secondo procedimento quantificate in mille euro.

























