«Non cambia nulla. Se non il fatto che prima di chiamare un elicottero per trasferire fuori regione un paziente colpito da ictus, si chiamerà il Neuromed che assicurerà la presa in carico h24 e sette giorni su sette. Mi sembra che sia un percorso efficace, una situazione migliore di quella che si vive ora, no?».
Lunedì pomeriggio il governatore del Molise ha messo attorno allo stesso tavolo i commissari Bonamico e Di Giacomo, l’assessore ai rapporti coi Ministeri per il piano di rientro, Iorio, la dg Salute Gallo, i vertici Asrem Di Santo, Carabellese e Matarante, la responsabile del 118, i direttori dei reparti Stroke unit del Cardarelli, Pronto soccorso dei tre ospedali pubblici per chiarirsi reciprocamente le idee e capire come funzionerà la nuova rete ictus delineata nel decreto 100/2025 della struttura commissariale. La riunione, dice a consuntivo Francesco Roberti, è stata proficua. Il clima, nei corridoi degli ospedali è più disteso.
«Non si sta scippando nessun reparto e nessuna funzione. Voglio ricordare all’opposizione che il reclutamento dei radiologi interventisti nella sanità pubblica sta andando avanti. È un servizio di cui non si può fare a meno. Nel frattempo, però, abbiamo definito la cura dell’ictus completamente all’interno dei confini della regione attraverso l’integrazione del Neuromed nella rete di emergenza. Se poi si vuole polemizzare su tutto… Si alza in volo un elicottero: perché portiamo i molisani fuori regione? Si definisce che invece si debba andare a Pozzilli e si grida allo scandalo. Credo che si sia montato un caso sul nulla – ancora Roberti – Ripeto: non cambia nulla. Se non che adesso tutte le strutture coinvolte, ospedali pubblici e Irccs privato accreditato, hanno un ruolo preciso e sanno come devono giocarlo».
E le critiche del commissario Bonamico a chi fa politica sulla pelle della gente? «Credo fossero rivolte a chiunque pensi che si possa strumentalizzare un tema del genere».
r.i.