L’ennesimo scontro, fra maggioranza di centrodestra e opposizioni del fronte progressista sulla sanità molisana, è andato “in onda” durante il Consiglio regionale di ieri.
Inaudito, hanno tuonato dal Pd al termine di una seduta che ha esaminato solo atti proposti dalle minoranze (di fatto un question time) su vari aspetti critici del servizio sanitario regionale. Ultimo in scaletta, quello sul Programma operativo 2025-2027. Cosa c’è “dentro” il piano, hanno chiesto con un’interrogazione gli esponenti dem Salvatore, Fanelli e Facciolla. Non lo sappiamo, la risposta arrivata dall’esecutivo.
Già, perché (e non poteva che essere altrimenti essendo la Regione commissariata) il sottosegretario Vincenzo Niro ha letto all’Aula la nota della dg Salute Gallo e dei commissari Bonamico e Di Giacomo. Abbiamo prontamente elaborato il piano e lo abbiamo inviato ai ministeri dell’Economia e della Salute, si legge in sintesi nella nota, ma il Tavolo tecnico «non ha ancora restituito alla Regione un parere formale o richiesta di integrazione o modifica. È evidente che fino alla ricezione del suddetto parere, non è possibile diffondere ufficialmente il contenuto del documento, né procedere nella fase attuativa dello stesso».
Il Programma 2025-2027 è atto essenziale e propedeutico all’erogazione da parte del governo nazionale alla Regione di 45 milioni per il 2025 e altrettanti per il 2026 stanziati per ridurre il disavanzo sanitario.
Che la maggioranza non fosse al corrente dei contenuti del piano era emerso già nelle interviste a margine della seduta. «Non lo conosco, quindi non so esprimermi. So che non è stato del tutto approvato che dovrà passare per un confronto con le forze sociali e i soggetti interessati. Quindi siamo un po’ lontani da una soluzione», così l’assessore ai rapporti con i Ministeri per il piano di rientro, Michele Iorio. Che ha poi ribadito la sua posizione sulla rete ictus: «Credo che il Cardarelli debba essere un hub, un punto di riferimento regionale. La sua collocazione geografica è strategica: Campobasso è sostanzialmente equidistante da Termoli e Isernia. Considerando le difficoltà della viabilità e dei trasporti in Molise, è impensabile non avere un centro specializzato per l’emergenza ictus ischemico».
Polemiche coi commissari alle spalle? Iorio non ne ha fatto un dramma: «Le polemiche ci sono e non possono non esserci, soprattutto per quanto riguarda l’interpretazione dei ruoli dei commissari. Ma io non rinuncio all’idea che una giunta regionale debba occuparsi dei problemi dei cittadini in materia sanitaria».
La capogruppo dem Micaela Fanelli invece ha parlato di bocciatura del piano. O, comunque, visto il contenuto della risposta dei commissari, di un traguardo ancora non raggiunto. «Ancora una volta la filiera di centrodestra non riesce a garantire un’approvazione, lasciando i molisani a pagare il prezzo, anche sotto forma di tasse in aumento per responsabilità che non sono le loro». Secondo Fanelli, permangono dubbi e incongruenze rispetto ai conti ufficiali del disavanzo sanitario tra il 2001 e il 2020. Insieme ai colleghi ha presentato un atto ad hoc per fare chiarezza. «Potrebbero esserci degli errori che eviterebbero il taglio di interi reparti».
A fine seduta, Salvatore ha tirato le somme. «È gravissimo che la giunta regionale non solo non abbia ritenuto necessario discutere con la struttura commissariale del Programma operativo sanitario 2025-2027, ma non abbia neppure provato ad acquisire informazioni sul suo contenuto. Siamo perfettamente consapevoli del fatto che la proposta è di competenza della struttura commissariale, ma disinteressarsi totalmente dell’ipotesi di riorganizzazione sanitaria sottoposta al Tavolo tecnico è qualcosa che lascia esterrefatti».
La consigliera del Pd immaginava «che ad essere all’oscuro del contenuto del nuovo Programma operativo fossimo solo noi consiglieri di minoranza. Oggi è emerso che non hanno alcuna notizia in merito neppure giunta e maggioranza di centrodestra: dalla risposta ottenuta – e che mi ha lasciato completamente insoddisfatta – emerge tutto lo scollamento tra la guida politica di questa Regione e la struttura tecnica (nominata dalla politica, però), una distanza al limite del disinteresse.
Mi spiace prendere atto che il vertice della Regione Molise non sia al corrente della proposta all’esame del tavolo congiunto Salute e Mef. E non è affatto vero che la normativa non preveda una collaborazione tra organi politici e strutture commissariali, anzi, le sentenze della Corte Costituzionale dicono l’esatto contrario. Prendiamo atto della totale mancanza di volontà, da parte del governo regionale, non solo di occuparsi della nostra sanità ma anche di acquisire informazioni, se non a cose fatte, con la conseguente assoluta inattendibilità di ciò che viene dichiarato in Consiglio e fuori. Ci regoleremo di conseguenza».

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