Tranne gli assenti giustificati, come il presidente del Consiglio regionale Pallante in Giappone per la settimana del Molise a Expo 2025, c’erano tutti. I maggiorenti di Fratelli d’Italia hanno accolto Giovanni Donzelli, braccio destro della premier Giorgia Meloni e della sorella Arianna nella gestione del partito, che a Campobasso ha rivendicato i provvedimenti sulla sicurezza e ribadito che FdI non farà da stampella all’amministrazione di centrosinistra del capoluogo molisano.
«Fratelli D’Italia è pronta per andare al voto, siamo pronti per andare dal notaio a firmare per consentire alla città di Campobasso di tornare alle elezioni il prima possibile. Non abbiamo ambiguità da questo punto di vista», ha detto Donzelli a margine dell’iniziativa “Giustizia è Sicurezza”. Il 16 luglio è atteso il verdetto del Tar sul ricorso presentato dal centrodestra, la coalizione che sostiene la sindaca Forte intanto ha perso i civici di Pino Ruta. «Ci sono dei passaggi nelle prossime ore, dobbiamo vedere
come finirà burocraticamente – ha aggiunto Donzelli – ma noi comunque siamo pronti per chiudere questa esperienza che sta tenendo bloccata la città».
Sul palco, insieme al responsabile nazionale Organizzazione il coordinatore regionale Filoteo Di Sandro, il senatore Costanzo Della Porta (al vertice del coordinamento provinciale di Campobasso che ha promosso l’evento), la deputata Elisabetta Lancellotta e la coordinatrice cittadina di Campobasso Mariangela Di Biase.
«Sicurezza – ha ricordato Della Porta – è il decreto Caivano, è il decreto Flussi, è il Piano Mattei per l’Africa. Sicurezza è anche garantire un sistema sanitario efficiente e infrastrutture moderne».
Ha quindi ricordato i 110 milioni di euro destinati alla sanità regionale e la necessità di uscire dal commissariamento. «Nel prossimo biennio lo Stato assumerà migliaia di poliziotti, carabinieri, finanzieri e agenti della polizia penitenziaria, in numero di gran lunga superiore ai pensionamenti, che saranno impegnati su tutto il territorio nazionale», ha chiosato il senatore sul tema principale della manifestazione.
«Siamo dalla parte delle donne che subiscono violenza, di chi ha il coraggio di rompere il silenzio, degli anziani che vengono truffati, dei cittadini che si vedono le case occupate illegalmente, siamo dalla parte delle Forze dell’ordine e dei medici e degli ospedalieri che, troppo spesso, vengono aggrediti. Lo dimostriamo ogni giorno, non a parole ma con i fatti, con provvedimenti legislativi che tutelano gli italiani, dal decreto Rave Party al ‘Codice Rosso’, dal decreto Caivano al dl Sicurezza», ha sottolineato la deputata Lancellotta. «Abbiamo rafforzato le pene per chi commette reati gravi, introdotto nuove fattispecie di reato, potenziato gli organici delle forze dell’ordine e aumentato loro stipendi e tutele, stanziato fondi per la sicurezza e la giustizia di prossimità, accorciato la durata dei processi e stanziato risorse per l’edilizia carceraria. Con noi, lo Stato è tornato forte», ha concluso.
In platea, fra gli altri, l’assessore Micone e il consigliere D’Egidio, gli eletti a Palazzo San Giorgio, dirigenti e militanti. Le conclusioni sono state affidate a Donzelli. «La sinistra protesta, si lamenta, dice che i nostri sono provvedimenti liberticidi – ha esordito – Io credo invece che non ci sia niente di male a difendere gli anziani truffati, le persone che si vedono occupare le case, anche le forze dell’ordine che difendono i cittadini e troppe volte sono vittime di aggressioni. Credo che riportare un po’ le regole aiuti i più deboli».
In questi giorni di caldo estremo è esplosa l’emergenza carceri.Le condizioni disumane dei penitenziari sono state denunciate, fra gli altri, dall’ex sindaco di destra della Capitale, Gianni Alemanno, detenuto a Rebibbia. «Credo che ci sia un tema serio portato avanti da tutti i carcerati, purtroppo negli anni, nel disinteresse delle sinistre che pensavano di risolvere il problema con indulto e amnistia, svuotando le carceri mentre non si risolve così il problema perché chi esce dal carcere in questo modo, poco dopo ci rientra», così sull’argomento Donzelli. «La soluzione è così come sta facendo il governo, con dei seri investimenti per nuove strutture, maggiori controlli, maggiore legalità dentro le carceri. Al tempo stesso, per scontare la pena in modo alternativo, in questi giorni sta arrivando a conclusione, un provvedimento portato avanti dal sottosegretario Del Mastro per cui tutti coloro che sono in carcere e hanno problemi legati alla droga possono scegliere di andare in comunità di recupero. Ci sono poi accordi internazionali per far scontare la pena nei paesi di origine degli immigrati. Tutti provvedimenti che servono a snellire la presenza nelle carceri, ma allo stesso tempo a garantire che la pena venga scontata».

























