Entro maggio del 2026 i tecnici del ministero della Salute e del Mef che compongono il Tavolo Dm 70 si aspettano che il Molise abbia non più quattro ma due Emodinamiche pubbliche: una al Cardarelli, l’altra al Veneziale. È da chiudere, invece, quella del San Timoteo per dirigenti e funzionari ministeriali che verificano gli adempimenti ai sensi del famigerato decreto Balduzzi.

È scritto, nero su bianco, nel verbale della riunione dell’8 maggio scorso che Primo Piano ha visionato in esclusiva. E considerando il linguaggio di solito asettico della burocrazia, dalle pagine emerge invece una verve poco consueta. Sul punto, si direbbe in politica, c’è stata battaglia fra i tecnici del Tavolo (tra loro c’è anche, ancora, la ex coordinatrice del Tavolo di verifica del piano di rientro, la temibilissima Angela Adduce). La diversità di opinioni, con la struttura commissariale, era emersa già nella precedente seduta del 28 marzo 2024. Anche l’8 maggio il coordinatore del Tavolo Americo Cicchetti da un lato e i commissari Bonamico e Di Giacomo dall’altro hanno ribadito la propria posizione.

In particolare, al mantenimento del laboratorio di Termoli proposto i “ragionieri” romani hanno contrapposto, sorprendentemente, una valutazione di merito (condivisibile o meno che sia).

Premesso che in base al dm 70 il Molise avrebbe diritto a una sola Emodinamica, è il ragionamento di partenza, «in considerazione dell’orografia della regione» il Tavolo «ha ritenuto opportuno, a seguito di ampia analisi riportata nella riunione del 24 marzo 2024, prevedere due strutture eroganti prestazioni di Emodinamica». E, si legge ancora nel verbale, «considerando la condizione oro-geografica della regione, i tempi di percorrenza e la prossimità con quelle che possono essere le strutture extraregionali, il Tavolo indica nuovamente quali centri che dovrebbero ospitare i laboratori di Emodinamica quelli di Isernia e Campobasso (a Campobasso solo 1), non Termoli come indicato dalla programmazione commissariale. Il Tavolo invita a coprire l’area di Termoli (…) con accordi extraregionali con le Regioni Abruzzo e Puglia, prevedendo in contemporanea, un potenziamento dell’elisoccorso attualmente in convenzione con l’Abruzzo». Indicatori demografici in crescita e maggiore attrattività commerciale e non solo (con aumento dell’utenza potenziale), le frecce scoccate dai commissari a favore di Termoli. Ma «il prof Cicchetti (che l’8 maggio era ancora direttore della Programmazione del ministero della Salute, ndr) ha ribadito le posizioni unanimemente espresse dal Tavolo e spiegato che la scelta espressa da quest’ultimo, in deroga ai parametri del Dm 702015, era ricaduta sul laboratorio di Emodinamica di Isernia perché in quel territorio, che non comprende solo la città di Isernia, non poteva essere garantito un lasso di tempo congruo a garantire l’emergenza».

Se questa fosse una storia a fumetti, ora ci starebbe bene: BOOM!

Per il dibattito politico locale sulla sanità, già arroventato quando le temperature portate in Italia dalla bolla africana, è tutta carne al fuoco. Roma non dice che va chiusa una delle Emodinamiche fra i Isernia e Termoli. Roma dice che bisogna chiudere Termoli. Roma, gli odiati burocrati, salvano l’emergenza cardiologica al Veneziale di Isernia.

Dal verbale emerge un altro dato interessante: nel periodo 2018-2023 la sola Emodinamica del Molise a rispettare i parametri del Balduzzi (almeno 250 procedure all’anno) è stata quella del Responsible (prima Gemelli Molise). Nel 2023, però, anche il Cardarelli ha raggiunto e superato lo standard. Ancora carne al fuoco. Galeotto fu il verbale. Galeotti i verbali ma, quando si riesce ad averli e a leggerli, non tradiscono né arronzano, consentono di dare ai lettori dati certi per farsi un’opinione. Che è poi il fondamento dell’informazione.

rita iacobucci

 

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*