Presentata dagli eletti del Movimento 5 stelle (Andrea Greco, Angelo Primiani e Roberto Gravina), la mozione sull’inquinamento nella Piana di Venafro (e sul coinvolgimento del Consiglio nella pianificazione di azioni efficaci per contrastarne le conseguenze) ha visto ieri anche la sottoscrizione da parte della vicepresidente di maggioranza del Consiglio, Stefania Passarelli, e del consigliere delegato all’Ambiente, Roberto Di Baggio. Quindi, l’approvazione bipartisan dopo un emendamento proposto dal centrodestra.
Fondamentalmente, con l’ok al documento l’Aula ha dato via libera ad audizioni di esperti nelle Commissioni competenti di Palazzo D’Aimmo per valutare al meglio i risultati dello studio epidemiologico effettuato dal Cnr di Pisa in base alla convenzione fra Comune di Venafro e Asrem.
I risultati di questo studio – si sottolinea nelle premesse dell’atto – pubblicati sulla rivista Bmc Public Health il 18 ottobre 2023, hanno analizzato i dati relativi al periodo 2006–2019, rilevando un incremento statisticamente significativo di patologie cardiovascolari e respiratorie in relazione all’esposizione a emissioni nell’area venafrana nella quale insistono impianti industriali ad alto impatto emissivo, i cui cicli produttivi prevedono la combustione di materiali e il rilascio di sostanze potenzialmente nocive.
Di qui l’impegno al presidente della Regione e al Consiglio regionale ad avviare nelle competenti Commissioni consiliari l’approfondimento e la discussione, anche mediante audizioni, dei seguenti punti: l’opportunità di disporre, di concerto con Arpa Molise e Asrem, una revisione straordinaria delle Autorizzazioni Integrate Ambientali (Aia) e delle Autorizzazioni Uniche Ambientali (Aua) rilasciate agli impianti industriali presenti nella Piana di Venafro, alla luce dei risultati dello studio epidemiologico condotto dal Cnr; l’opportunità di promuovere l’aggiornamento dei limiti emissivi e dei parametri di controllo sulla base del principio di precauzione e dei nuovi dati epidemiologici e ambientali disponibili; l’opportunità di subordinare il rilascio e il rinnovo delle Aia e Aua alla verifica della compatibilità con il Piano regionale della Qualità dell’Aria aggiornato, in coerenza con gli studi epidemiologici e ambientali disponibili; l’opportunità di rafforzare le attività di vigilanza e controllo ambientale, attivando campagne straordinarie di ispezione e monitoraggio delle emissioni presso i siti industriali ad alto impatto della Piana di Venafro; l’opportunità di istituire un registro regionale pubblico delle autorizzazioni ambientali, accessibile digitalmente ai cittadini, che riporti le emissioni autorizzate, le ispezioni effettuate e i controlli in tempo reale;
l’opportunità di valutare l’introduzione, nei procedimenti autorizzativi futuri e in fase di rinnovo, di un meccanismo di sospensione o limitazione temporanea dell’attività industriale in caso di superamento di soglie di rischio sanitario e ambientale; l’opportunità di relazionare annualmente in Consiglio regionale sugli esiti dei controlli effettuati e sulle eventuali azioni correttive adottate a tutela della salute della popolazione residente.
«Da anni – ha commentato Passarelli, che è stata a lungo sindaca di Pozzilli – attenzioniamo le questioni relative all’inquinamento nella Piana di Venafro, anche attraverso studi dell’Ispra, dell’Arpa Molise e dell’Arpa Emilia Romagna. Oltre al lavoro di approfondimento che porteremo avanti in Commissione, c’è bisogno di definire azioni concrete con i fondi che abbiamo a disposizione. «Abbiamo 6 milioni dei fondi di coesione e altre somme che sono arrivate dal Ministero. Quello che dobbiamo fare è chiamare i tecnici, ingegneri ambientali, che possono guidarci in questo percorso».

























