Estate arroventata per la politica molisana. Non solo sanità, con la questione Responsible e reti tempo dipendenti, è esploso anche il caso del Consorzio per lo Sviluppo Industriale Campobasso – Bojano, dove i sindaci di quattro comuni hanno chiesto le dimissioni del presidente, che è il primo cittadino di Colle d’Anchise, Carletto Di Paola.
La querelle finirà presto in Consiglio regionale. Il gruppo del Pd, infatti, ha presentato un’interpellanza al governatore Francesco Roberti.
Nel documento, i consiglieri Micaela Fanelli, Alessandra Salvatore e Vittorino Facciolla, vengono sollevati seri dubbi sulla regolarità contabile dell’ente, denunciando il rischio che i Comuni consorziati vengano esposti a possibili violazioni delle norme di finanza pubblica. L’interpellanza evidenzia che il Consorzio presenta da anni una gestione finanziaria difficile, con perdite d’esercizio cumulate tra il 2017 e il 2020 per oltre 1.478.000 euro.
Queste perdite non sono state ancora accollate ai Comuni. Gli accolli hanno già riguardato, invece, le perdite pregresse di esercizio relative agli anni 2003-2012, per copertura patrimonio netto e ricostituzione del fondo consortile relativi all’anno 2015 e perdita di esercizio per l’anno 2016. Tali perdite, secondo l’interpellanza, sarebbero state accollate ai Comuni, molti dei quali non avrebbero neppure approvato tale procedura. Questo meccanismo, avverte il Gruppo Pd, potrebbe configurare un vietato “soccorso finanziario”, come evidenziato da recenti sentenze della Corte dei Conti e della Corte Costituzionale.
«La situazione finanziaria del Consorzio è preoccupante da anni e la gestione appare tutt’altro che trasparente – dichiara la capogruppo dem Fanelli – Abbiamo richiesto una documentazione completa che sembra non essere stata resa disponibile, e i bilanci presentano voci aggregate e poco dettagliate. Il nostro timore più grande è che le decisioni prese espongono i Comuni a rischi finanziari enormi, rischiando di mettere in crisi i loro bilanci».
Del resto i sindaci di Bojano, Campochiaro, San Polo Matese e Casalciprano in qualità di componenti del Consiglio direttivo dell’Ente, in una nota inviata al presidente della Giunta Regionale e ai consiglieri di Palazzo D’Aimmo lo scorso 28 luglio, richiamano l’attenzione della Regione e degli altri organi di controllo sulla necessità di ristabilire condizioni minime di legalità e buon andamento.
«Alla luce della profonda crisi di fiducia politica e istituzionale – scrivono i primi cittadini – e considerato che il Consorzio versa in una situazione di sostanziale ingovernabilità che impedisce l’attuazione delle proprie finalità pubbliche, i sottoscritti membri del Comitato Direttivo ritengono doveroso invitare formalmente il presidente del Consorzio – a rassegnare le dimissioni dalla carica rivestita, nella consapevolezza che l’unica via percorribile per restituire dignità e credibilità all’Ente consortile è l’avvio di una nuova fase gestionale, partecipata e trasparente, orientata al rispetto delle regole, alla responsabilizzazione degli organi, e al ripristino di un corretto rapporto fiduciario tra struttura e amministrazioni locali».
Sulla base di queste considerazioni degli amministratori, i consiglieri del Partito Democratico chiedono al governatore Roberti di esercitare con urgenza le proprie funzioni di controllo, come previsto dalla legge regionale, e di disporre un’ispezione straordinaria presso l’ente. L’obiettivo è accertare le presunte irregolarità statutarie e contabili, valutando anche il mancato rilievo da parte del Collegio dei Revisori. Inoltre con l’interpellanza si chiede di disporre una ispezione straordinaria presso il Consorzio per accertare le presunte violazioni statutarie, gestionali e contabili, nonché eventuali responsabilità omissive degli organi di controllo; ancora, di sollecitare il Collegio dei Revisori a relazionare formalmente in merito ai rilievi emersi e alla loro mancata segnalazione.
Infine nell’interpellanza sollecita una verifica sull’applicazione del divieto di cui all’articolo 14, comma 5, del Testo Unico sulle Società Partecipate (TUSP) applicando anche ai Consorzi disciplinati dagli articoli 2602 e seguenti del codice civile, con partecipazione pubblica, in relazione ai vincoli imposti agli enti locali in materia di partecipazioni e ripiano di perdite e che venga ravvisato l’obbligo cogente, a carico dei Comuni consorziati, al ripianamento delle perdite, e se tale obbligo sia compatibile con le norme di contabilità pubblica e con i principi della finanza pubblica locale.
Sui social, il primo commento del presidente del Nucleo Di Paola: «Mi auguro vivamente che la Regione Molise non si limiti esclusivamente al dibattito in Aula, ma avvii concretamente le operazioni di controllo e verifica richieste dai depositari dell’interpellanza. Tali azioni sono fondamentali per accertare in modo chiaro e definitivo le responsabilità, sia di carattere finanziario che riguardanti i mancati investimenti, che nel corso degli anni hanno caratterizzato la gestione dell’ente consortile. Per quanto riguarda la mia posizione, sono estremamente tranquillo. Le critiche mosse da alcuni membri del Comitato Direttivo sembrano essere motivate da logiche politiche e non sono affatto legate a questioni finanziarie o a problemi di cattiva gestione».

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*