Un autobus sostitutivo con posti limitati lascia a terra quindici passeggeri, costretti a percorrere a piedi mezzo chilometro e ad attendere un’ora sotto il sole per il mezzo successivo. Poi, durante il viaggio, lo stesso pullman si ferma in autostrada (foto a corredo dell’articolo dalla pagina Fb “Il binario 20 bis”, ndr), obbligando i passeggeri ad attendere un ulteriore “sostitutivo del sostitutivo”. È l’ennesima disavventura che fotografa, secondo il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Roberto Gravina, lo stato di isolamento in cui versa il sistema ferroviario molisano. Isolamento balzato, qualche ora fa, agli onori della cronaca nazionale con l’articolo “manifesto” del Corriere della Sera che ha valorizzato il lancio dell’Ansa sulla condizione “assurda” del Molise, da cinque anni senza treni.
«Pochi mesi fa Rfi aveva assicurato il ripristino della tratta Bojano–Roma entro settembre – ricorda Gravina –. Oggi, invece, assistiamo all’ennesimo rinvio imbarazzante, e si parla di gennaio 2026 quasi fosse una conquista. Abbiamo un nuovo assessore ai Trasporti e un assessore esterno alle Infrastrutture, Michele Marone – consigliere giuridico del ministro Salvini e soprannominato “l’uomo del Ponte” – ma i molisani continuano a subire disagi, con buona pace di una filiera istituzionale del centrodestra tanto inutile quanto inesistente».
Il consigliere pentastellato ricorda che già a febbraio, con una interrogazione parlamentare, il M5S aveva costretto il Governo a fornire chiarimenti sui ritardi dei lavori, a partire dal crollo delle gallerie tra Vinchiaturo e Campobasso. «Continueremo a vigilare a Roma – aggiunge – anche in vista della sottoscrizione del nuovo accordo di programma tra Rfi e Mit».
La chiusura prolungata della stazione di Campobasso, i lavori infiniti sulla linea Campobasso–Venafro e gli ulteriori stop annunciati tra Isernia e Roma e tra Isernia e Venafro, secondo Gravina, rischiano di relegare il Molise ai margini della rete ferroviaria nazionale.
«Non è un caso – sottolinea – che anche un autorevole quotidiano come il Corriere della Sera abbia raccontato come Campobasso sia da cinque anni l’unico capoluogo di regione senza treni. È la conferma che quello che viviamo non è un disagio “locale”, ma una vergogna nazionale che colpisce pendolari, economia e turismo. Senza un cambio di passo immediato, il Molise rischia di scomparire dalle mappe ferroviarie a tempo indeterminato».

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*